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Questo blog è una raccolta di film a tematica lesbica, gay, bisessuale, transessuale (queer) nata il 28 novembre 2012 con lo scopo di condividere e far conoscere proprio questi contenuti, contenuti che in Italia vengono raramente trasmessi nella sale cinematografiche, vuoi per motivi di distribuzione, vuoi per scelte "etiche"...
Questo è il motivo per cui, la maggior parte dei film, in genere i più interessanti, è sottotitolata in italiano.
La cineteca è in continuo aggiornamento, per il momento ci sono circa 700 film, ma ce ne saranno di nuovi a breve, stiamo lavorando per te.

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Se non riesci a vedere i film correttamente è perché devi cambiare i file DNS.
Nulla di complicato, se non sei pratico chiedi aiuto ai moderatori, puoi trovarli, in genere, dopo cena.
Oppure segui i consigli del tutorial (qui per Mac)

Perché dovrei cambiare i DNS?
Non è una nostra imposizione, anche noi ne faremmo volentieri a meno, ma purtroppo, l'Italia, ed altri paesi della comunità europea, impongono blocchi alla rete attraverso i DNS dei provider che limitano o (come nel nostro caso) inibiscono del tutto l'utilizzo di certi siti da parte degli utenti.
I blocchi sono solitamente spacciati come misure a tutela del consumatore, ma in realtà si tratta spesso di provvedimenti protezionistici volti a tutelare gli interessi di pochi.

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Dopo una denuncia di Medusa film, il tribunale di Roma, ha disposto l'oscuramento di VK (il famoso social network russo) e di altri siti di streaming gratuito che permettevano la visione dei film nel nostro blog ed in tantissimi altri.
Per aggirare questo problema sarà sufficiente cambiare il dominio nella barra degli indirizzi con un ".ru" al posto del ".it" e riavviare. (Qual'ora cambiare il dominio non risolvesse il problema sarà meglio, facendo vari tentativi, cambiarlo con un'altro, europeo fino a trovare quello che ci permetterà la visione.)








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Tendenze

Scheda:

Boys Love

Un bel giornalista etero intervista un giovane modello (Noel) che sta ancora frequentando la scuola superiore. Noel è molto sicuro di se stesso, abituato a portarsi a letto ogni notte un nuovo uomo, tenta di sedurre anche il giornalista ma rimane sorpreso del suo rifiuto. Per niente dissuaso, Noel organizza le cose in modo da far venire il giornalista nel suo appartamento, dove tenterà ancora di sedurlo, usando tecniche sorprendenti ... A differenza di molti racconti gay asiatici, i personaggi di questa storia sono molto prestanti e spesso aggressivi. Ad esempio, per superare le tensioni e sfogare i loro desideri repressi, amano dedicarsi alla box anzichè al nuoto. Questo genere, chiamato Yaoi, è molto popolare nella narrativa e spesso contiene racconti di relazioni omosessuali assai esplicite. I personaggi si dividono tra "seme" (attaccante) e "uke (ricevitore), termini derivati dalle arti marziali. Questo film, con due protagonisti che sono in momenti diversi entrambi attaccanti, ha una forte tensione mascolina, che lo rende uno dei pochi film d'azione con tematiche omosessuali.

Trailer in giapponese:


Guarda il film:

The Gymnast

Vicina ai 40anni, scoraggiata da un matrimonio infelice e da vari tentativi falliti di rimanere incinta, stanca di tirare avanti la sua esistenza con l'aiuto del Prozac, Jane, una ex campionessa di ginnastica possiede un corpo perfetto ma una mente molto preoccupata e inquieta. Ecco però riapparire nella vita di Jane una vecchia amica. Facoltosa e felicemente single, Sandy stuzzica Jane per avventure un po' fuori dalle convenzioni. Quando Jane incontra la coreografa-ginnasta Nicole e la sua studentessa, la misteriosa e bella Serena (Addie Yungmee, che ha danzato con Cher e Madonna), programma un viaggio che rimetterà sulla terra il suo cuore e infiammerà i suoi desideri riportandola in una felice armonia. La danza aerea libera Jane che vola sopra la sua monotana esistenza; essa ha la forza fisica per alte esibizioni davanti al pubblico, ma è essa pronta per seguire i suoi sentimenti senza una rete di sicurezza? Un film di altissima qualità nonostante sia l'opera prima del regista e sceneggiatore Ned Farr, capace di rappresentare con equilibrio la bellezza e la forza dei suoi personaggi così come la vulnerabilità e il desiderio che si nasconde dietro i loro levigati corpi. Film vincitore del NewFest 2006.




Trailer in inglese:


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Lo Schermo velato

Prendendo lo spunto dal libro omonimo di Vito Russo, il film ripercorre, con interviste e spezzoni, i modi in cui l'omosessualità è stata raccontata dal cinema: con grande libertà negli anni del muto; con evidenti censure ai tempi del codice Hays; con sofferta partecipazione in tempi più recenti, quando l'omosessualità ha conquistato il suo diritto alla visibilità. Il film ha soprattutto il merito di smascherare i messaggi consci, inconsci o addirittura subliminali, il sottotesto, la mimesi e le decodificazioni che si celavano, per l'appunto velati, negli interstizi delle immagini, o ad esse contigui. I concetti di sessualità di maschile e femminile, di 'normalità' mutavano e si articolavano al passo con l'industria hollywoodiana.

Violet Tendencies

Ultima fatica del regista di "A Four Letter Word" che ci racconta in modo divertente e politicamente scorretto, ma sempre amorevole, dove ci possono portare l'amore e l'amicizia. Violet (Mindy Cohn, “The Facts of Life”) è orgogliosa di essere la "fag hag" (frociarola) più anziana del reame, ma purtroppo non ha ancora trovato la sua anima gemella. Che potrebbe anche essere nelle vicinanze. Ma finora la povera Violet non ha avuto il tempo di accorgersene, sopraffatta com'è da tutti i suoi impegni sociali, che comprendono consolare il suo compagno di stanza Luke (Jesse Archer, A Four Letter Word) appena scaricato, aiutare il ballerino go-go Zeus (Marcus Patrick, “Days of Our Lives”) a organizzare la raccolta fondi per l'Aids, risolvere le diatribe tra il suo collega Riley (Samuel Whitten) e il suo compagno Markus (regista Casper Andreas), ecc. Quando la sua seriosa collega Salome (Kim Allen, “Army Wives”) convince Violet sulla necessità di liberarsi una volta per tutte dei suoi amici omosessuali, e Violet inizia il processo di separazione, i suoi amici non hanno nessuna intenzione di abbandonarla, soprattutto nel momento in cui hanno bisogno d'aiuto... Un cast esilarante con camei delle star delle notti newyorkesi come Michael Musto, Hedda Lettuce, e Jack Mackenroth, in una commedia ricca di dialoghi taglienti che ci illustrano senza inibizioni l'attuale scenario gay di New York.

Trailer in inglese:


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Professor Queer

 Questo film ha il pregio di affrontare la tematica omosessuale da un punto di vista insolito. Racconta la storia di un professore ormai vicino ai 40anni, solo, gay e infelice. Non vorrebbe più essere gay ma avere una normale vita eterosessuale. Durante la festa per il 45° anniversario dei suoi genitori incontra vecchi amici (alcuni in verità poco amici) e in seguito ad un incidente si ritrova catapultato indietro ai tempi della scuola superiore. Ma ora tutti sono omosessuali e gli eterosessuali sono considerati una minoranza dal comportamento deviante. Suo padre è sposato col marito dell'allora vicina di casa e così le rispettive mogli. Il campione della squadra locale di Basket (che allora aveva solo sognato) s'innamora di lui. Ora potrebbe sentirsi felice e normale, invece scopre ad un certo punto di non essere gay e s'innamora della sua migliore amica, mettendo in crisi una situazione che poteva essere paradisiaca . . .


Trailer in inglese:


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Gas

Un crudele gioco da "branco" vede protagonisti un gruppo di ragazzi che rapisce un uomo e lo spaventa a morte. Luca, 24 anni vive la propria vita con un senso di profonda frustrazione. Senza entusiasmi né passioni, con una vita famigliare opprimente, Luca sembra trovare una nuova consapevolezza nel nuovo rapporto con Riccardo, fratello della sua ex-fidanzata. La sua storia si intreccia a quella di un gruppo di coetanei la cui soluzione alla propria insoddisfazione si manifesta in una violenza furibonda. Esistenze che finiranno per combinarsi in un singolo e tragico destino.






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Together - Insieme

Ennesimo film (questa volta riuscito) sui mitici anni 60-70 quasi interamente ambientato in una villetta suburbana abitata da una comune di studenti operaisti, verdi integralisti, coppie aperte (apertissime, praticamente sfasciate), un transessuale, un aspirante lesbica, ed un paio di bambini. Divertente e ironico come quando ci rappresenta la scoperta dell'omosessualità da parte di uno dei ragazzi della comune - dopo che la fidanzata, entrata in analisi, è "diventata" lesbica -, scoperta che avviene perché l’unico gay tra i presenti insiste per fare del sesso orale (la prova concordata tra i due è quella di scoprire se in un minuto, un pompino (ricevuto) riesce a provocargli un’erezione, cosa che evidente riesce se in seguito vediamo i due allegramente a letto insieme).




Trailer sub eng:


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Swimming Pool

Anche se ritengo che Ozon riesca meglio nei film leggeri, questo film ha un indubbio fascino. La storia di possessione reciproca che viene a instaurarsi tra le due protagoniste femminili è piena di feeling e ambiguità che imprigionano il cervello dello spettatore. Peccato che alla fine questa prigione risulti troppo fredda e cerebrale e ci lasci un po' disillusi (sempre sospesi tra realtà e finzione). Il film è comunque una grande prova di recitazione per le protagoniste, e la Rampling è sublime. Il fascino ambiguo della perversione.







Trailer inglese:


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Storia di una monaca di clausura

Nel '600 della Controriforma, la nobile Carmela (C. Spaak) non accetta l'uomo scelto dal padre e viene rinchiusa in convento dove, con la complicità di una sorella, incontra l'uomo che ama. Resta incinta. Ispirato a fatti realmente accaduti, è in bilico tra uno storico appena credibile e uno pseudo-erotico-conventuale.








Trailer:


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Nerolio - Sputerò su mio padre

Metà anni Settanta : un celebre e scandaloso poeta e regista (Cavicchioli), arrogante, affamato di sesso, esteta un po' ridicolo (fa ascoltare Satie alle marchette), solo, megalomane, infuriato per gli attacchi dei giornali, è alle prese con un cinico scrittorello (Crivello), che si finge suo fan ed è disposto a tutto pur di farsi pubblicare, e con gli amati ragazzi di vita, che casualmente diventano suoi carnefici. Una ricostruzione immaginaria dell'ultimo Pasolini, visto come profeta rancoroso e contraddittorio che vive il sesso come sopraffazione. Una visione troppo particolare e difficile da condividere, al limite della volgarità.





Trailer:


Prima parte
Seconda parte

Patrik 1,5

Sven e Goran sono una felice coppia gay sposata che si sono trasferiti in una piccola città, in realtà un paese, con lo scopo di realizzare il loro sogno di adottare un bambino. Ma le cose non andranno esattamente come desiderate. Alcuni compaesani sono apertamente ostili, altri fanno di tutto per ignorarli. Ma la nostra coppia non si lascia intimorire ed è decisa a continuare sulla loro strada. Le difficoltà arrivano anche dall'agenzia di adozione internazionale che sembra non riuscire a trovare un bimbo. Finalmente, quando Sven e Goran stavano quasi per rassegnarsi, arriva la bella notizia che c'è Patrik, un bimbo di un anno e mezzo, tutto per loro. Quando però Patrick arriva davanti alla porta di casa viene fuori che c'è stato un errore di trascrizione: la sua età non è 1,5 ma 15 anni. In più i nuovi genitori scopriranno che il ragazzo è omofobo e che ha un passato da piccolo delinquente. Subito si viene a creare una spaccatura nella coppia. Goran, anche se riluttante, pensa che si possa ospitare Patrick fino a quando l'agenzia non avrà trovato un altro bimbo per loro e un'altra casa ospitante per Patrik. Sven, invece, non vuole adattarsi a questa situazione, che rifiuta in toto. Proveniente anch'esso da una giovinezza punk, conosce bene quello che Patrik potrebbe combinare. In più Sven ha un figlio avuto da un precedente matrimonio etero, col quale non è mai riuscito a comunicare. Viene anche fuori che non ha mai creduto veramente nella possibilità di una vita felice per loro nell'ambiente della provincia. A questo punto anche i suoi dubbi sul loro matrimonio sembrano tornare a galla... La regista ci offre con questo film un intelligente, sensibile e divertente spaccato della vita gay contemporanea e in particolare ci dimostra come spesso le aspettative individuali possano arrivare ad imprigionarci in noi stessi e ad isolarci dagli altri.

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Stereo - David Cronenberg

Stereo è un mediometraggio in bianco e nero di 63 minuti, girato nel 1969, in 35 mm da David Cronenberg. La colonna sonora è ridotta alla sola voce narrante che parla di esperimenti scientifici di cibernetica social-umana. Il film contiene alcuni dei temi fondamentali della cinematografia di Cronenberg, primo fra tutti il tema della modificazione degli stati mentali e delle capacità psichiche potenziate.







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La Persona de Leo N.

 “Avevo dodici anni, e seguivo già questo istinto, solo che avevo paura potesse far soffrire qualcuno…”. La persona De Leo N., come è nominata nelle perizie psichiatriche che analizzano la sua transizione da Nicola a Nicole, oggi è quarantenne e finalmente lotta nel tentativo di realizzare quell’istinto. Nulla è più intimo e più sociale della propria identità sessuale. “Non pensavo potesse essere così difficile. Pensavo bastasse una decisione. La decisione c’è stata…” e il documentario ne racconta le conseguenze lungo quattro anni. Nicole vive sospesa nell’atmosfera surreale del carnevale di Venezia, dove lavora proprio in un negozio di maschere e costumi. E’ impegnata come attrice in uno spettacolo dai continui travestimenti. Si prostituisce in strada per finanziare i suoi trattamenti cosmetici. Sono palcoscenici della sua memoria che la guidano secondo le procedure previste dalla legge al tanto atteso intervento chirurgico di rettificazione degli attributi sessuali e dell’identità sessuale anagrafica. Un percorso lungo e doloroso, soprattutto sotto il profilo psicologico. Vissuto nella solitudine esasperata dalla continua ricerca della madre, che non la vuole vedere perché non accetta che suo figlio possa diventare presto sua figlia. Una storia personale. Non è un’inchiesta giornalistica, e nemmeno un reportage di costume che indaga il fenomeno, così intimo e quindi individuale. Piuttosto è il racconto emotivo di una vicenda vissuta in prima persona, che nella sua dimensione paradossale ed emblematica, agisce come una lente di ingrandimento dei bisogni, delle paure e delle speranze di ogni essere umano impegnato con grande sacrificio e coraggio nella realizzazione della propria identità.

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Truman capote - A Sangue freddo

Questo film che racconta qualche anno della vita di Truman Capote, innovativo scrittore (gay) americano, rimarrà nella storia del cinema per la grande interpretazione di Philip Seymour Hoffman che ha saputo dare al personaggio una incredibile verosimiglianza (perfino nei modi effeminati suoi tipici). Il film vuole spiegarci come Capote riuscì a trasporre nei suoi libri le sue indagini particolari su reali fatti di cronaca dei quali andava a conoscere personalmente gli indagati. La storia d'amore (mai consumato) con un assassino (Perry Smith, che è anche un suo alter ego) è rivelata dal film attraverso gli sguardi e le promesse (poi tradite da Capote) che si sussegguono durante le fasi di un drammatico processo. Il film non parla espressamente di omosessualità che però è sottintesa in diverse inquadrature del protagonista e dei fatti raccontati.




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Nuovo punk story

La paraplegica Peggy Gravel (l’attrice si fa chiamare Mink Stole) uccide il marito facendosi aiutare dalla cameriera negra Grizelda (Jean Hill) che gli schiaffa in faccia un sederone di oltre un quintale. Dopo esser state costrette da un poliziotto a regalargli le mutande, le due complici si rifugiano a Mortville, una fantastica bidonville all’esterno del castello dove abita la crudele regina Carlotta (Edith Massey). Costei è contornata di brutali neonazisti che per suo ordine uccidono lo spazzino di cui è innamorata la principessa. Intanto Peggy e Grizelda fanno amicizia con una coppia di lesbiche e si abbandonano a gagliardi amori saffici. Finale con la rivolta dei sottoproletari, la cacciata della regina e un gran balletto di liberazione. Il tono è rozzo, gaglioffo, da barzelletta sconcia riscattata da improvvise impennate surreali. Pur evocando ricordi di Biancaneve e i sette nani e di Miracolo a Milano, non lontano dalle atmosfere di Fellini e di Ken Russell, Nuovo Punk Story ostenta un totale disinteresse per la propria collocazione culturale, quindi una ribalda salute che induce a un riso rabelaisiano...

Trailer in inglese:


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Comme un frère

Sebastian, un 18enne aspirante attore, abbandona la sua cittadina, e anche il suo amico, Romain, per trasferirsi a Parigi dove vuole iniziare una nuova vita e per questo cambia anche il suo nome, facendosi chiamare Zack, come il suo eroe televisivo preferito. Da adolescente timido e incerto diventa un uomo sicuro di sé e capace di sedurre chiunque (ogni notte gira per i bar gay e i posti più alla moda della città). In fondo a tutti i numerosi incontri sessuali, che ottiene facilmente, c'è però sempre il desiderio inappagato di trovare un amore vero. Quando il suo vecchio amico di provincia, Romain (sotteso al titolo del film), lo chiama per annunciargli che viene a trovarlo a Parigi, si riaccende in lui quel forte desiderio amoroso sempre insoddisfatto e deve decidere cosa fare del suo futuro. Molto accattivanti le alcune scene softcore.



Trailer in francese:


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Tropical Malady

Film in concorso al festival di Cannes 2004 è la seconda opera di questo regista tailandese che ha ottenuto ilpremio speciale della giuria (il regista aveva già ricevuto il Premio Un Certain Regard a Cannes 2002 con il film Blissfully Yours). Tropical Malady racconta di una appassionata storia d'amore tra due uomini dalle conseguenze inaspettate. Keng, un giovane soldato, e Tong, un ragazzo di campagna, conducono una vita tranquilla. Il loro rapporto scorre serentamente tra passeggiate, partite di calcio e serate in famiglia. Un giorno Tong sparisce. Una leggenda thailandese racconta che un uomo può essere trasformato in una bestia feroce. Keng, alla ricerca di Tong, si inoltra da solo nella foresta tropicale dove, a volte, il mito diventa realtà.





Trailer:


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The Laramie Project

A Laramie, Wyoming, Matthew Shepard viene brutalmente picchiato, incatenato e lasciato morire solamente a causa della sua omosessualitài. Il film vuole essere la ricostruzione di un "hate crime" a partire dalle testimonianze degli abitanti di Laramie, adattamento di una pièce teatrale realizzata nel 2000 dal Tectonic Theatre Project. L'assassinio di Matthew diventa parabola della brutalità contro il diverso, nel determinismo di una cittadina dai valori conservatori ed eteromaschilisti. Il film ha ottenuto una menzione speciale dalla giuria del festival di Berlino 2002. Peccato che il film distribuito sia una riduzione dell'originale che dura oltre tre ore.







Trailer:


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Paragraph 175

 Negli anni ’20, Berlino era conosciuta come il paradiso per tutti gli omosessuali del mondo. Tutto cambiò con l’avvento del nazismo. Tra il 1933 e il 1945, più di 100000 tra uomini e donne vennero arrestati seguendo il paragrafo 175, che condannava l’omosessualità come reato. Ne sopravvissero solo 4000. In questo importante e toccante documentario, cinque di questi sopravvissuti raccontano le loro storie per la prima volta. Il film è stato presentato nel 2000 al Sundance Film Festival e alla Berlinale, dove ha vinto il Teddy Bear come miglior documentario. La voce narrante è di Rupert Everett.

The Auteur

Arturo Domingo, leggendario regista di origine italiana che si autodefinisce il Kubrick del porno, è il protagonista di questa amabile e ironica soft comedy che, alla maniera di un finto documentario, ne ripercorre la storia proponendosi l'obiettivo di rivalutarne le qualità artistiche. L'occasione inventata dal regista e sceneggiatore James Westby, ricavata da un suo cortometraggio di cinque anni fa, è la partecipazione di Domingo ad un festival del cinema di Portland dove viene omaggiato con una retrospettiva e dove ha la possibilità di reincontrare le persone più importanti della sua vita e del suo lavoro, tra le quali il protagonista di tanti suoi successi, il porno attore Frank E. Normo (John Breen). Giudicato alternativamente come artista visionario, genio del sesso, tiranno del set, Arturo è anche un uomo pazzamente geloso e la sua carriera inizia a sbriciolarsi quando perde l'amore della moglie e, soprattutto dopo la produzione dell'epico porno film di guerra "Full Metal Jackoff". Il film contiene abbondanti nudità e scene di sesso condite con un divertente e crudo umorismo pansessuale, stile Borat, e riesce molto bene nel difficile compito di rivalutare artisticamente il genere porno.

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The Hours

Grandissimo il libro da cui è tratto e grandissimo anche questo film. Forse il film è ancora più comprensibile, e quindi godibile, nella rappresentazione delle tre protagoniste che appaiono tratteggiate molto bene nelle loro scelte: Virginia si uccide perché depressa, insoddisfatta e costretta a stare lontano da Londra, Laura abbandona la famiglia perché finalmente si accetta come lesbica e Clarissa soffre perché davanti alla morte dell'unico vero amore della sua vita, un amico omosessuale che sta morendo di aids (interpretato favolosamente da Ed Harris). Un film che non vi abbandonerà facilmente.





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Kinky boots - Decisamente diversi

Sperando di ripetere il successo del 2003 di Calendar Girls (più di 30 milioni di euro, al box office), i produttori Nick Barton e Suzanne Mackie di Harbour Pictures hanno messo su un altro progetto, la commedia Kinky Boots diretta dal veterano della televisione John Jarrold. Ispirato da una storia vera, il film vede Charlies Price (Joel Edgerton) ereditare da suo padre una fabbrica di scarpe. Si associa con la cabarettista Lola (Chiwetel Ejiofor vista in Dirty Pretty Things) e per tentare di salvare la compagnia in deficit, si specializza nella produzione di stivali particolari per drag queens, sviluppando un nuovo mercato di nicchia.





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La Strada di Felix

Felix è un ragazzo nordafricano gay e malato di aids che vive felicemente col suo compagno. Abita nel Nord della Francia e decide di recarsi a Marsiglia per incontrare suo padre che non ha mai conosciuto. Per attraversare il paese sceglie di usare la bicicletta e l'autostop. Durante il viaggio Felix si crea una famiglia ideale costituita dalle persone che incontra durante il cammino. Il regista utilizza un'idea assai originale per farci entrare nel microcosmo interiore del protagonista e dei suoi desideri. Assolutamente da vedere.

Billy's Hollywood screen kiss

Billy è un giovane fotografo gay, assai carino, che s'innamora di Gabriel, un cameriere aspirante musicista che è probabilmente etero, ma forse gay o comunque curioso. Billy cerca di usarlo come fotomodello per il suo ultimo progetto, una serie di remake dei più famosi baci del cinema di Hollywood, trasformandoli in baci gay, e nel frattempo spera di conquistarne l'affetto. Fin quando le cose rimangono a livello di divertimento, anche se un po' audace, tutto va bene, e Gabriel sembra sentirsi a suo agio, anche tra i suoi amici che lo considerano assolutamente etero. Poi le cose cambiano . . . Ma il lieto fine è assicurato. Assai godibile in tutti i sensi.





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Il Club dei cuori infranti

Il film ci fa entrare nel microcosmo dei rapporti interpersonali e delle speranze e aspettative varie di un gruppo di giovani amici gay che si preparano ad entrare nel mondo degli adulti, aiutati in questo anche dalla bella figura di una coppia di gay anziani. Anche se le situazioni sono abbastanza scontate e l'analisi sociale rimane in superfice, il film è piacevole e coinvolgente.

I Think I do

Bob e Brendan, due ex-compagni di college, si ritrovano dopo cinque anni in occasione del matrimonio di un terzo compagno. Vittime entrambi di amori sbagliati, nel corso di questo stralunato weekend matrimoniale tra i loro amici, i due riscoprono l'attrazione provata ai tempi dell'università. E' stata definita una commedia gay nello stile dei film anni '30, certo che le situazioni, i personaggi, il rincorrersi ed il ripetersi di occasioni che vengono regolarmente perse, fino all'ineluttabile lieto fine, ci trasporta nel mondo più onirico che reale di tante commedie sentimentali di quegli anni, cambia solo . . l'orientamento sessuale. Divertente.






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A tutta velocità - A tout vitesse

"Già interprete de L'età acerba di Andrè Techine, Gael Morel, ora regista e sceneggiatore, filma un racconto intelligente e sottile sulla presa di coscienza di quattro adolescenti. A tout Vitesse diventa così una riflessione sul razzismo, l'omosessualità e il possesso, sui sentimenti che con prepotenza si affacciano in quel periodo particolare." Edward Guthmann - San Francisco Chronicle Toccante e delicata la storia del timido Shamir, immigrato omosessuale che perde il suo migliore amico ed è innamorato di un ragazzo ma non riesce a gestire la situazione. Tipico film alla "francese" tutto giocato sui sentimenti e sulle reazioni emotive che intercorrono tra i giovani protagonisti.




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Giustizia finale - The boondock saints

A Boston i due fratelli irlandesi Connor e Murphy McManus bevono, come ogni sera, al pub di Doc. Questi dice che sarà costretto a chiudere perché non può più pagare la tangente alla mafia russa. Quando due scagnozzi russi entrano nel locale per riscuotere la somma, i due irlandesi reagiscono e uccidono i russi. Paul Smecker, poliziotto incaricato delle indagini e oggetto di ironia perché omosessuale, ascolta gli irlandesi e poi li lascia andare, accettando la tesi della legittima difesa. A questo punto Connor e Murphy si sentono investiti del compito di combattere il crimine e convincono David Rocco ad unirsi a loro nell'opera di 'pulizia'. Comincia allora una serie di cruenti omicidi, di fronte ai quali Smecker un po' lascia correre un po' indaga, ben sapendo chi sono i colpevoli. In chiesa Smecker confessa questo suo dilemma, e lì si trovano anche i fratelli irlandesi. In un conflitto a fuoco, Rocco viene ucciso e un boss arrestato. Al processo gli irlandesi entrano in aula e, nel nome di Dio, uccidono il malavitoso. Fuori, nel corso di interviste televisive, alcuni salutano i due come eroi e li chiamano 'santi'

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Dream boy

Ambientato nell’america del sud e tratto da una novella best seller di Jim Grisley, Dream Boy è l’affresco sentimentale e nostalgico dei tormenti e dell’estasi di un amore adolescenziale. Per il quindicenne Nathan è l’anno delle scoperte emotive. Trasferitosi da poco in un paesino della Louisiana con i genitori, middle class, padre alcolizzato e violento, madre comprensiva e disperata, Nathan è figlio unico e senza amici, isolato e sognatore. Una domenica mattina di ritorno da messa, riconosce il giovane vicino di casa. è Roy, il diciassettenne compagno di classe, autista del bus giallo che tutti i giorni porta gli studenti a scuola. Lui ha già una ragazza, di cui pare molto innamorato. Ma da quel primo sguardo di curiosità e turbamento al primo pomeriggio a casa insieme per fare i compiti, non passa molto tempo. Finchè una sera Roy prende Nathan per mano e camminando senza dire una parola, lo porta in posto isolato, non lontano dal villaggio. è una radura silenziosa e abbandonata. Qui si scambiamo il primo bacio. Impacciati, emozionati, senza schemi. Teneramente attratti da emozioni sconosciute e irresistibili. In pochi giorni sono perdutamente trascinati nel vortice di una romantica e pericolosa storia d’amore, tanto appassionata quanto segreta. Ma durante un week end avventuroso, organizzato insieme ai due compagni di merende di Roy, Burke e Randy, salta fuori tutta la verità. Il giovane James Bolton, riesce nel difficile compito di commuoverci con i silenzi. Un film che si vede tutto d’un fiato.

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Tacchi a spillo

Becky (Paredes), diva della canzone, torna a Madrid, dopo anni di successo in Messico, e rivede la figlia Rebecca (Abril) annunciatrice di un telegiornale. Quando suo marito, ex amante di Becky, è assassinato, un giudice (Bosé) dalla doppia vita indaga, senza credere alla confessione che Rebecca fa in diretta TV. In questo falso melodramma dai personaggi eccentrici Almodóvar combina sapientemente la leggerezza ironica del tocco e la gravità dolorosa dei tempi tenendo lo spettatore sulla corda. Musiche del giapponese Ryuichi Sakamoto.





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Dare

Il film prende origine dall'omonimo corto del 2005 degli stessi autori, ampliandone le tematiche (il corto era solo un coming out gay). L'idea di farne un lungometraggio è venuta agli autori mentre erano sul set del corto e stavano riprendendo una breve scene tra Ben e Alexa, quest'ultima un personaggio secondario. Entrambi pensarono come doveva essere importante il rapporto tra un ragazzo gay velato e la sua migliore amica, che ha capito tutto e lo accetta anche se non ne parlano ancora. I protagonisti del film sono tre giovani che stanno frequentando l'ultimo semestre delle superiori. Alexa (Emmy Rossum) è una ragazza sveglia che non vede l'ora di uscire dal proprio guscio; Ben (Ashley Springer) è un malinconico ragazzo che sta scoprendo la sua diversità sessuale; Johnny (Zach Gilford) è un giovane ricco, bello, che può avere tutto quello che vuole ma che in realtà si nasconde dietro le apparenze del cattivo ragazzo. Questo eterogeneo trio si trova a mescolare le proprie vite e i propri desideri sessuali e sentimentali come se stesse facendo le ultime prove prima di lanciarsi sulla scena adulta della vita reale. Uno sguardo intimo e profondo su una generazione che non ha nulla contro cui ribellarsi tranne le proprie auto-inibizioni.

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Tarnation

Tarnation è “un brillante e sconvolgente documentario autobiografico”, come lo ha definito Gus Van Sant, produttore esecutivo del film. Tutto comincia nel 2003, quando Jonathan Caouette trova sua madre morta, uccisa da un’overdose di psicofarmaci. A partire da questo evento, il regista ci accompagna attraverso una ricostruzione minuziosa, estrema, cruda, lungo il tragitto della sua storia. Un’infanzia traumatica, cresciuto solo con la madre, affetta da una grave malattia psichiatrica e sottoposta più volte ad elettroshock. Jonathan cresce all’ombra della madre, costretto a vivere per strada. Finché viene dato in affido, per essere riconsegnato ai genitori naturali, a causa dei continui abusi di cui è ancora una volta vittima. Un film visionario e psichedelico, capace di sperimentare un linguaggio rivoluzionario e innovativo, mischiando documentario e fiction, rendendo così autentica e credibile una storia di quotidiana e ordinaria follia. La sintesi di 160 ore di materiale girato in una vita. Miscelando supporti diversi, passando dai filmini in Super 8, a spezzoni di video diario, ai messaggi della segreteria telefonica. Una lunga sequenza di vita, una musica ipnotica. Dal piccolo Johathan undicenne, che interpreta per gioco un borderline, alle immagini dell’adolescenza, fino al primo fidanzato che gioca con lui davanti all’obiettivo. Poi New York e i film underground in 16mm. Fino alle ultime immagini della madre. Dure, che inchiodano gli occhi allo schermo. Opera prima acclamata da critica e pubblico come rivelazione del festival di Cannes 2004. Anarchico e rivelatorio.

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Tabù - Gohatto

Con una storia di sangue e di omosessualità l’autore de L’impero dei sensi torna dopo 14 anni dietro la macchina da presa, e dopo una malattia che lo ha ridotto in una sedia a rotelle. E torna a scandalizzare. Intervistato sull'omosessualità del film, il regista risponde: "Succede in qualunque gruppo monosessuale e chiuso: nelle squadre sportive, nei conventi, nei collegi, nelle caserme. E’ una pulsione che nasce spontaneamente, e diventa più forte tanto più i rituali sono ferrei. La setta dei Shinsengumi durò solo pochi anni. Era una milizia oltranzista, che difendeva l’isolazionismo e il potere dello shogun. Era anche una specie di scuola di nazionalismo. L’omosessualità era accettata. ‘Purché non distolga dal combattimento’. Non si può capire fino in fondo il mondo dei samurai senza mostrare quell’aspetto fondamentale. La morte e il sesso sono le due chiavi di volta del film e della vita."
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Basta che funzioni

Dopo aver fallito professionalmente e come marito, e dopo un tentativo di suicidio, il re dei brontoloni Boris Yellnikoff, trascorre le giornate irritando gli amici che ancora gli restano con le sue lunghissime tiritere sull’inutilità del tutto. Ex professore alla Columbia University, autoproclamatosi genio candidato al premio Nobel per la Meccanica Quantistica, una notte mentre sta per rientrare nel suo appartamento viene avvicinato da una giovane fuggiasca, Melody St. Ann Celestine, che lo prega di lasciarla entrare nel suo appartamento. Melody è un’ingenua ragazza del Mississippi, che prende alla lettera ogni commento sarcastico fatto da Boris e per aiutarla Boris non fa che ripeterle che è solo una stupida ragazzina senza cervello troppo fragile per vivere a New York: ciononostante acconsente a farla restare per qualche notte. Col passare dei giorni però, Melody si sistema e anzi riesce addirittura a calmare Boris durante uno dei suoi soliti attacchi di panico invitandolo a guardare con lei un film di Fred Astaire alla televisione. Ascoltando Melody, Boris comincia a considerare positivamente e inaspettatamente il fattore fortuna, e a valutare la pur scarsa probabilità che le strade di due persone così diverse possano invece incrociarsi. E’ l’inizio di una serie di intrecci sentimentali che coinvolgeranno persino la puritana madre della ragazza, venuta a New York per cercarla, un aitante pretendente, e il padre di Melody che troverà il coraggio (e l'occasione) per dichiararsi gay...

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Teorema

E' la storia di una famiglia milanese composta dai genitori, Lucia e Paolo, due figli studenti, Pietro e Odetta, e dalla serva Emilia. Queste persone conducono l'esistenza di una qualunque famiglia borghese fino a quando non vengono messe in crisi da un evento apparentemente innocuo eppure sconvolgente: l'arrivo di un ospite, un personaggio dai dati anagrafici quanto mai vaghi e allusivi. lmprovvisamente i cinque membri della famiglia sono conquistati dall'ospite misterioso; e questi non rifiuta di avere rapporti sessuali con ciascuno di essi. Allorquando egli se ne va, la vita non riprende il suo corso normale: Odette finisce in una casa di cura; Pietro si dà alla pittura, ma poiché non ha una sincera vocazione si perde in un astrattismo assurdo; Lucia, la madre, si avvilisce in uno sfrenato erotismo, mentre Emilia ritorna alla casa paterna dove, ammutolita, viene ritenuta dai paesani come l'espressione di una religiosa santità. Infine il padre, Paolo, regala la sua fabbrica agli operai, poi alla stazione centrale si denuda completamente, e lo si vede in ultimo vagare nel deserto.

St. Trinian's

Una gradita sorpresa questa commedia scolastica demenziale, vivificata da un Rupert Everett in ottima forma che copre i due ruoli migliori del film, quello del padre Carnaby Fritton, saccente collezionista d'opere d'arte e mandrillo gay, che manda la figlia nella scuola diretta dalla liberale e anarchica sorella, Camilla Fritton, interpretata dallo stesso Everett in travestì. Everett è anche tra i produttori del film. La storia è ricavata da un fumetto e da una serie di film iniziata nel 1954 dove il ruolo della direttrice Camilla era già interpretato da un uomo. Tutto il film è decisamente camp, grottesco e divertente, originale quanto basta per non fare annoiare lo spettatore non troppo esigente. Il successo commerciale del film ha già fatto mettere in cantiere un sequel. La storia gira intorno al minaccioso destino di un istituto scolastico condotto con estremo permissivismo e frequentato da variopinte e vivaci fanciulle che, senza fare troppo male a nessuno, cercano in tutti i modi di divertirsi. Quando il ministro dell'educazione (Colin Firth) inizia una campagna moralizzatrice che ha l'obiettivo principale di fare chiudere l'istituto di Camilla, le studentesse si trasformeranno in agenti stile "mission impossible" per rubare una tela dalla National Gallery e poter così pagare i debiti della scuola. L'aiuto di Camilla sarà essenziale per fermare il Ministro, suo ex amante ancora innamorato. La regia evita accuratamente di farci vedere i fatidici baci tra Everett e Firth, che comunque finiscono a letto insieme, e per i più cinefili e gay, sarà d'obbligo ricordarli giovani amanti nel bellissimo "Another Country" del 1984 (nella scena della seduzione Camilla, con riferimento alla loro vecchia storia, dice "Another time" e Geoffrey le risponde "Another country!"). Non perdetevi la loro performance canora "Love Is In The Air" sui titoli di coda. In un ruolo secondario (conduttore della gara-quiz finale) anche l'attore e militante gay Stephen Fry.

The Iron ladies

E' una commedia scoppiettante tratta da una storia vera su una atipica squadra thailandese di pallavolo formata da gay, transessuali e da un unico ragazzo eterosessuale. Quando il Governo provinciale incarica un nuovo allenatore di formare un team vincente, questi decide che tutti potranno accedere alle selezione della nuova squadra. Questa è l’occasione che Mon e Jung aspettavano da sempre: pur essendo, infatti, giocatori di grande talento sono stati sempre scartati da tutte le squadre perché gay. Premio del Pubblico della rivista gay berlinese Siegessäeule alla Berlinale 2001. Miglior film al Box office 2000 in Tailandia. Vincitore premio miglior lungo Festival a tematiche omosessuali di Torino 2001.

Son Frère

A Thomas è stata diagnosticata una malattia del sangue. Si tratta di un morbo inguaribile che da un momento all'altro può condurre alla morte. Thomas non è solo. Medici e genitori non lo abbandonano. Ma l'unico in grado di essergli accanto nel calvario che poco a poco gli ruba la vita è Luc, il fratello minore. Accettando di occuparsi di colui che è sempre stato il più forte dei due, Luc si ricongiunge a Thomas, dopo anni di lontananza. Film di pura poesia; sguardi, corpi, oggetti, paesaggi, parlano all'anima. La vita è una lotta, come la malattia, come l'omosessualità, che deve essere vissuta ed accettata fino in fondo. Per vincere e sopravvivere. Chi fugge muore.

Seconda pelle

Lui, lei e l’altro. Ma è lui a tradire lei con l’altro. Non lei. Lui e l’altro fanno buon sesso. Lui e lei, sposatissimi, no. Ma lui dice di amare sia lei che l’altro. Lui è gay? Ni, è bugiardo. Lui è forse un gay leather represso? Chissà. Intanto non si separa mai dalla sua giacca di pelle e ha pure la moto. Magari è bisex, però il film non prevede tale circostanza. L’altro è gay dichiarato, chirurgo, ignaro che lui sia un maritino e di lui romanticamente s’innamora. Lei sospetta ma pensa (antiquata!) che l’altro sia una lei …

Benzina

 Lenni e Stella vivono la loro storia d'amore omosessuale ai margini del resto del mondo, nel distributore di benzina ereditato da Stella. Per quest'ultima quel luogo è tutta la sua vita, l'unico possibile, in cui è cresciuta fin da piccola. Lenni invece, figlia di una famiglia benestante, fugge dal rapporto conflittuale con la madre e ritrova una nuova identità in quell'isola felice e in un amore trascinante e passionale. Il film in Italia è stato quasi ignorato mentre all'estero, specie in Francia, ha avuto un discreto successo.

101 Reykjavik

Hilnur ha quasi trent'anni, vive con sua madre, non cerca lavoro e ha un rapporto strano con le ragazze. Tra serate frustranti nel pub del quartiere periferico in cui vive (da qui il titolo), e una pseudo-fidanzata che gli vorrebbe far mettere la testa a posto, Hilnur evita in tutti i modi di rapportarsi con l'età adulta. Poi incontrerà l'amica lesbica della madre e tutto cambierà. Sul tema delle nuove famiglie. Altamente consigliato ai cinefili.

Incrocio d'amore


Lieve, fluido e delicato, intriso di quell’infinito rispetto per lo sbocciare dei sentimenti e la dignità delle persone che la cultura orientale tramanda da millenni, illuminato dai volti puri e meravigliati dei teneri protagonisti, ‘Incrocio d’amore’ è un dolce, semplice, piccolo film sullo sbocciare di sentimenti espressi con un pudore tipicamente orientale. (R. Schinardi)
Un film sulla prima scoperta della propria omosessualità. Quando dolcezza, poesia e giovinezza s'incontrano. Un piccolo capolavoro, passato come un fulmine sui nostri schermi (naturalmente in piena estate), che ha il coraggio della semplicità, e con questa riesce a farci vedere le profondità dell'anima.

You should meet my son!

Mae (JoAnne McGee) è una madre del Sud che ama e cerca solo il bene per il proprio unico figlio Brian (Stewart Carrico). Mae e sua sorella Rose (Carol Goans) invitano ogni venerdì sera una nuova ragazza single della città nella speranza che piaccia a Brian che invece porta sempre con sè un suo "amico speciale e compagno di stanza". Finalmente un giorno, grazie all'aiuto di un articolo dal titolo "Vostro figlio è gay?" letto su una rivista, le sorelle capiscono come stanno le cose, . Mae e Rose, per niente rattristate, adeguano immediatamente i loro programmi mettendosi alla ricerca di un uomo per Brian. Hanno sentito che internet è il posto giusto per queste cose, così chiedono all'adolescente vicino di casa di acquistare un computer per loro. Il ragazzo le indirizza quindi su Manhunt, dove si trovano brutalmente inserite nel più torrido mercato di sesso gay del 21mo secolo. Ma rimangono determinate nel loro intento, anche se questo le condurrà ad entrare personalmente nei bar e nei club dedicati, alla ricerca dell'uomo giusto...

Whirlwind

 Seconda prova registica di LeMay che indaga su una generazione di trentenni messa di fronte alle loro responsabilità e a scelte di vita impegnative. Le vite e le amicizie di un affiatato gruppo di uomini gay newyorkesi vengono scombussolate quando vengono in contatto con Drake, un affascinante straniero, che si porta dentro un paio di segreti. All'inizio sembra andare tutto bene; a turno, tutti si divertono e s'intrigano. Sono dei trentenni che accolgono con un certo interesse e piacere il nuovo arrivato, giovane, sexy, carismatico. Ma Drake nasconde qualche altra motivazione. Quello che era partito come un fatto di novità che rompeva la solita routine diventa presto una spirale incontrollabile che mette a rischio le loro relazioni... Un film inizialmente interessante ma che alla fine dimostra qualche lacuna di sceneggiatura, soprattutto nello sviluppo finale dei caratteri (si risolve tutto con un vogliamoci bene poco giustificato) e in una superficiale divisione tra buoni e cattivi che lo fa assomigliare più ad una soap opera che a un film (il modello mancato era probabilmente "Festa per il compleanno del caro amico Harold").

A Soap

Charlotte, 32 anni, è proprietaria di una clinica di bellezza. Un giorno decide di abbandonare il proprio compagno Kristian e di andare a vivere in un appartamento che conserverà l'aspetto della provvisorietà. Al piano di sotto abita un giovane transessuale che la donna conoscerà comprendendone i problemi. Film danese 'classico' potremmo definire questo En Soap che riproduce volutamente lo stile di una soap opera per scavare nelle vite di due personaggi incerti sul loro futuro che tali restano sino allo scorrere dei titoli di coda. Girato in modo claustrofobico (l'unico 'sguardo' dall'esterno dedicato ad alberi costantemente e retoricamente in fiore) il film poggia il suo interesse sulla prestazione dei due protagonisti e sulla capacità di raccontare la sofferenza di una mente che vive in un corpo che non le appartiene. Con delicatezza (in particolare per quanto riguarda i rapporti di Ulrik/Veronica con la madre) e senza retorica trans.

Showgirls

Penso che sia il film più brutto di questo rispettabile regista. Assolutamente commerciale e prevedibile. Tutto nel film sembra una scusa per mostrare rimostrare e insistere sui bei nudi femminili che ci accompagnano dall'inizio alla fine del film. Patinato, luccicante, pieno di belle donne, ma così poco credibile, così poco intrigante, così poco tutto che se vedete uno spettacolo di varietà del sabato sera in tv ne rimarrete più soddisfatti. Dov'è finita l'introspezione degli ambigui caratteri del "Quarto uomo" o l'analisi sociale di "Spetters"? Guardatevi questo film solo se amate Elizabeth Berkley.