È una mattina d’estate, Salvatore sta percorrendo, tra le dune, il tragitto che lo porta alla spiaggia (Capocotta, spiaggia gay di Roma), dove frettolosamente consuma un rapporto omosex. Poco dopo vediamo il protagonista incontrare, sempre sulla spiaggia, tre giovani donne. Le ragazze sono incuriosite dall'ambiente "disinibito" e attaccano bottone con Salvatore senza sapere che è gay: "fra chiacchiere e confidenze, bugie e mezze verità, comportamenti espliciti e sentimenti contorti, alla fine della giornata nulla sarà come prima", afferma il regista (già collaboratore di Ozpetek per Il bagno turco). Girato in sette giorni, con 780 euro di budget, ha delle sequenze che si annunciano forti: "E' vero - ammette Merone - c'è una scena iniziale in cui sono eccitato, e anche un mio breve e intenso rapporto sessuale con un ragazzo, sulla spiaggia. Un episodio che potrebbe dare fastidio al pubblico, per realtà e immediatezza". Ma l'intenzione del regista non è quella di scandalizzare i benpensanti bensì quella di gettare "una luce schietta e insieme affettuosa su un mondo molto meno a parte di quanto non si creda".
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