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Questo blog è una raccolta di film a tematica lesbica, gay, bisessuale, transessuale (queer) nata il 28 novembre 2012 con lo scopo di condividere e far conoscere proprio questi contenuti, contenuti che in Italia vengono raramente trasmessi nella sale cinematografiche, vuoi per motivi di distribuzione, vuoi per scelte "etiche"...
Questo è il motivo per cui, la maggior parte dei film, in genere i più interessanti, è sottotitolata in italiano.
La cineteca è in continuo aggiornamento, per il momento ci sono circa 700 film, ma ce ne saranno di nuovi a breve, stiamo lavorando per te.

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Se non riesci a vedere i film correttamente è perché devi cambiare i file DNS.
Nulla di complicato, se non sei pratico chiedi aiuto ai moderatori, puoi trovarli, in genere, dopo cena.
Oppure segui i consigli del tutorial (qui per Mac)

Perché dovrei cambiare i DNS?
Non è una nostra imposizione, anche noi ne faremmo volentieri a meno, ma purtroppo, l'Italia, ed altri paesi della comunità europea, impongono blocchi alla rete attraverso i DNS dei provider che limitano o (come nel nostro caso) inibiscono del tutto l'utilizzo di certi siti da parte degli utenti.
I blocchi sono solitamente spacciati come misure a tutela del consumatore, ma in realtà si tratta spesso di provvedimenti protezionistici volti a tutelare gli interessi di pochi.

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Dopo una denuncia di Medusa film, il tribunale di Roma, ha disposto l'oscuramento di VK (il famoso social network russo) e di altri siti di streaming gratuito che permettevano la visione dei film nel nostro blog ed in tantissimi altri.
Per aggirare questo problema sarà sufficiente cambiare il dominio nella barra degli indirizzi con un ".ru" al posto del ".it" e riavviare. (Qual'ora cambiare il dominio non risolvesse il problema sarà meglio, facendo vari tentativi, cambiarlo con un'altro, europeo fino a trovare quello che ci permetterà la visione.)








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The other side - A Outra margem

L'artista gay travestito Ricardo è frastornato e depresso dall'inaspettato suicidio del partner, si sente come privato della linfa vitale. Un tentativo fallito di suicidio riporta nella sua vita Maria, la sorella da tanto tempo dimenticata. Dopo il ricovero, Maria invita Ricardo ad andare a vivere con lei e il figlio Vasco, che lui non ha mai visto, un ragazzo che vive con molta fantasia e brillantezza la sua condizione di affetto dalla sindrome di Down. Nella periferia di Lisbona Ricardo e Vasco iniziano una impensabile amicizia, nutrita dalla passione che entrambi hanno per il teatro. Ma il ritorno a casa di Ricardo implica anche che deve confrontarsi con la sua ex fidanzata Luisa e il di lei padre... Il regista dichiara che "l'omosessualità e la sindrome di Down sono ancora oggi stigmatizzati e messi ai margini dell'umanità. La mentalità contemporanea conduce spesso all'esclusione. Ho voluto fare questo film per dimostrare la normalità di queste persone chiamate "anormali" confrontandole proprio con i cosiddetti "normali" che si rivelano invece molto spesso più "anormali" proprio a causa della loro incomprensione". Un controllato e sobrio melodramma che evita molte delle trappole in cui avrebbe potuto cadere ma che termina con un deludente evasivo finale.

Trailer:


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My straight son - Azul y no tan rosa

Primo film a forte tematica gay prodotto in Venezuela, un Paese dove ancora non si discute dei diritti gay e la società è pervasa da una diffusa e atavica omofobia. Spesso si vedono sui muri graffiti con scritto "morte ai froci" e bande di teppisti attaccano e picchiano chiunque venga sospettato di essere gay. Nel film sentiamo dire "preferisco avere un figlio delinquente piuttosto che gay". Inatteso quindi il successo di questo film, opera prima del regista attore Miguel Ferrari, che è rimasto in cartellone per otto mesi ed è stato visto da più di 600 mila spettatori. Recentemente ha vinto il premio Goya 2014 (il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo) come miglior film latino-americano. Il regista, assai famoso come attore, ha dichiarato: "Ho voluto portare sullo schermo questa storia da me scritta perchè sento la necessità di dare voce e far parlare persone che non parlano mai, che devono vivere in un mondo buio perchè nessuno vuole affrontare questi argomenti". Il film affronta diverse tematiche, come l'omofobia, la discriminazione, il rapporto genitori figli, la paternità gay, la transessualità, il maltrattamento delle donne, ecc. Tutto questo attraverso una storia ben strutturata, realistica e toccante, movimentata da diversi personaggi tutti strettamente collegati. Diego è un fotografo gay che ha grande successo nel mondo della moda. Durante la sua adolescenza ha avuto una breve relazione etero che generò un figlio che la madre portò con sè trasferendosi in Spagna. In seguito Diego ha vissuto una vita gay semiclandestina fino a quando si è deciso a convivere con il suo compagno Fabrizio come una normale famiglia. Un giorno Fabrizio è vittima di un tragico incidente che lo lascia in coma. Contemporaneamente la madre di suo figlio gli telefona dalla Spagna dicendogli che deve prendersi cura del figlio Armando. Le incomprensioni tra padre e figlio non saranno poche, sentendosi entrambi come appartenenti a mondi diversi e lontani. Armando fatica ad accettare lo sconosciuto mondo gay del padre e Diego non sa cosa voglia dire essere il padre di un adolescente etero. Per entrambi non sarà facile costruire un rapporto d'amore e stima, anche perchè il mondo circostante, famiglia e società, sono contro di loro.

Trailer:


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Mystery Girls

Il nuovo Will & Grace, o almeno questa sembrerebbe l’intenzione della coppia che non ti aspetti. Jennie Garth e Tori Spelling, di nuovo sullo stesso set 24 anni dopo la prima comparsa tv di Kelly Marlene Taylor e Donna Marie Martin. Aka Beverly Hills 90210. Mystery Girls il titolo dell’inedita sit-com ABC Family, che pronti via si è sparata tante di quelle cartucce gay da far sudare glitter. Primo dialogo: un fratello scomparso che è diventato sorella. Nessun accenno di stupore dinanzi alla ‘scioccante’ notizia. Ma anzi, ampia accettazione. Le due ‘dive’, leggi Jennie e Tori, sono state le protagoniste di una celebre serie tv ‘investigativa’, chiamata per l’appunto Mystery Girls. Cosa facciano ora? Proprio le investigatrici. O almeno così sembrerebbe. Perché tutto è poco chiaro. Il perchè sia poco chiaro ha del clamoroso. La ABC ha infatti cambiato la numerazione delle puntate già girate perché il pilot non era piaciuto. Come puntata pilota è quindi andata in onda una puntata normale, con trama già bella che avviata.

Trailer:


Pilot:

Eating Out 4 - Drama Camp

La relazione tra Zack e Casey è passata dal caldo bollente al freddo gelido. Ma tutto potrebbe cambiare quando i nostri due piccioncini vengono ammessi al campo estivo della compagnia teatrale di Dick Dickey, un bizzarro dandy che non fa sesso da sette anni e che ha messo come regola numero uno del campo la proibizione assoluta di fare sesso. Appena arrivati la situazione tra Zack e Casey sembra peggiorare per il fatto che Zack ha messo gli occhi addosso ad un altro aitante campeggiatore, Benji, che però, accortosi che Zack è lì col fidanzato, dice di essere etero. Senonchè capita che proprio a Zack e Benji viene affidata la parte di due amanti gay in una commedia di Shakespeare. Nel campo troviamo anche Jason, un direttore etero che s'innamora di Lilly, una ragazza transgender... Fedele allo spirito della serie, anche questo film offre divertimento e sesso a non finire, ma non aspettatevi di più.




Trailer:

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Tokyo Godfathers

Un cartone animato fuori dai canoni che attualmente vanno per la maggiore, sia per quanto riguarda la tecnica di animazione (i movimenti sono quelli strettamente necessari) che soprattutto per la storia e la tematica. Si racconta di tre barboni che trovano un neonato e anziché consegnarlo alle autorità, decidono di allevarlo. Una famiglia fuori dagli schemi anche perché uno dei barboni è addirittura un ex transessuale, che comunque è ancora completamente nella parte. Questo personaggio è il più riuscito ed anche il più indagato dagli autori, dice di lui Giulia Sbarigia sul Manifesto "che se la fortuna gli avesse teso la mano ora non sorriderebbe con i denti rotti e il cappotto sdrucito. Se Almodovar l'avesse visto cantare quella sera al night, prima di spaccare tutto, ora sarebbe certamente una drag queen da premio Oscar".

Trailer:


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Dallas Buyers Club

Standing ovation al Toronto FilmFestival 2013 dove il film (diretto dal regista del film cult gay C.R.A.Z.Y.) è stato presentato in anteprima mondiale. Anche la critica scrive ottime recensioni, mettendo in risalto la superba interpretazione di Matthew McConaughey, che per il ruolo ha perso 23 chili, ed è un sicuro candidato agli Oscar. Altrettante lodi vengono attribuite a Jared Leto, anch'esso assai dimagrito, nel ruolo di una transgender (in conferenza stampa ha detto che il suo personaggio lo ha aiutato a capire meglio le donne). Il film ci racconta la storia vera (forse un po' romanzata), che inizia nel 1986, del rude texano Ron Woodroof, uno sboccato elettricista, donnaiolo, sessista, razzista e soprattutto omofobo. Per lui le donne sono “pussy,” i gay sono “faggots,” e gli arabi sono “sand niggers.” All'inizio del film lo vediamo a letto con due prostitute, sciorinare insulti omofobici e razzisti, scappare con i soldi delle scommesse da una folla di inferociti giocatori dopo aver dato un pugno al suo amico poliziotto. Accade però che un incidente sul lavoro lo porti al pronto soccorso dove gli viene diagnosticato il virus HIV. In quegli anni l'Aids era attribuita prevalentemente agli omosessuali, per cui il nostro eroe deve adesso subirsi, anche dagli amici e colleghi, tutte le ingiurie che lui stesso faceva. Verremo a sapere che il virus HIV gli è stato trasmesso da un rapporto non protetto con una prostituta tossicodipendente. I medici, vista la quasi totale assenza di linfociti CD4+, assegnano a Ron solo 30 giorni di vita. Ron, convinto che l'HIV uccida solo gli omosessuali, ignora quanto diagnosticato e continua avivere come prima. Ben presto si accorge che sta gravemente peggiorando, nonostante assuma l'AZT, unica medicina permessa dalla FDA e supportata dalle grandi compagnie farmaceutiche. In effetti l'AZT aveva effetti secondari così gravi che spesso acceleravano la fine del paziente. In ospedale Ron fa amicizia con Rayon, un transessuale sieropositivo superbamente interpretato da Jared Leto, capace di rubare la scena a chiunque (un ruolo che lo inserisce definitivamente tra i grandi attori di Hollywood). Rayon non è il solito stereotipo trans, ma una complessa e commovente figura, capace di trasformare la vita di chiunque l'avvicini. Succederà anche a Ron che dovrà ricredersi su molti preconcetti e comprendere come tutti abbiano il diritto di essere rispettati e vivere la propria vita. Dopo un viaggio in Messico, Ron viene a sapere di medicine alternative, che porterà illegalmente negli USA, dove, con l'aiuto di Rayon, crea i Dallas Buyers Club, permettendo a tutti di acquistarle. La cosa crea subbuglio nell'industria miliardaria dei farmaci che, con il vergognoso aiuto del servizio sanitario nazionale (FDA), combatte in tutti i modi l'iniziativa di Ron e Rayon. E' una lotta impari, Davide contro Golia. E' più importante salvare vite umane o rispettare le regole che difendono gli interessi del businness? Il film fa una chiara e coraggiosa denuncia, attraverso la storia di un uomo che doveva morire entro un mese e che invece sopravviverà per altri sei anni, scoprendo e difendendo con altruismo una fetta di umanità prima da lui vezzeggiata.

Trailer:




Guarda il film:

Prima puntata:


Seconda parte:



Hit and Miss

Serie inglese creata da Paul Abbott, già creatore della bellissima serie "Shameless" originale (ma ottimo anche il rifacimento USA), col quale si possono rilevare molte somiglianze, tutte pregevoli, nonostante la vicenda sia alquanto differente dalle storie della famiglia Gallagher. La serie, composta finora da sei episodi sceneggiati da Sean Conway, è stata la prima produzione fiction del canale britannico Sky Atlantic che l'ha trasmessa nei mesi di maggio-giugno 2012 con un buon successo di critica e pubblico. Chloe Sevigny è la perfetta protagonista nel ruolo di Mia, una serial killer transessuale (pre-operazione, lo scopriamo in una scioccante scena di nudo integrale anteriore, con pene posticcio, scena che ha fatto molto discutere in patria ma che è assolutamente necessaria per seguire la trasformazione corporale della protagonista). La storia inizia con un omicidio a sangue freddo eseguito dalla protagonista, che è una killer a contratto, e che in seguito ad una lettera che riceve dalla sua ex compagna Wendy, ora malata terminale di cancro, scopre di avere avuto un figlio undici anni prma, Ryan. Dopo la morte di Wendy a Mia viene affidata la tutela legale del bambino e dei suoi tre fratellastri, Riley, Levi e Leonie, che vivono in una casa rurale nello Yorkshire. Ora Mia deve trovare il modo di conciliare una dinamica e non semplice vita famigliare, con il suo segreto professionale... La produzione aveva prima cercato un'attrice veramente transessuale, ma poi ha scelto la migliore, una grande Chloe Sevigny che è riuscita presto a superare le sue perplessità e i timori di non piacere alla comunità trans. L'attrice ha dichiarato di aver provato una grande difficoltà nel portare la protesi di un pene, cosa che le ha fatto comprendere come sia fondamentale trovarsi in sintonia col proprio corpo.

Trailer in inglese:



Primo Episodio:


Secondo Episodio:


Terzo Episodio:


Quarto Episodio:


Quinto Episodio:


Sesto Episodio:

Kika - Un Corpo in prestito

 Nella ricca residenza alle porte di Madrid, casa Youkali, muore in dubbie circostanze la moglie dello scrittore Nicolas Pierce. Il figliastro, Ramòn, fotografo di moda, è sconvolto. Questi convive con la truccatrice Kika, ex amante del patrigno, che aveva conosciuto sul set di una televisione e che l'aveva chiamata a truccare Ramòn, cardiopatico, ritenuto a torto defunto. Andrea "la sfregiata", ex compagna di Ramòn, da lei falsamente accusato dello sfregio, presenta alla tv un dramma basato sui fatti più ripugnanti della giornata, che si procura pagando due poliziotti compiacenti. Ramòn chiede a Kika di sposarlo e le dona un anello, mentre Nicolas si sollazza con una biondona misteriosa, Susana. Frattanto Juana, la cameriera di Kika, lesbica, le confida di avere avuto rapporti giovanili col proprio fratello Paul Bazzo, ex attore porno, detenuto fuggito durante un permesso per partecipare ad una processione penitenziale. Paul, introdottosi in casa di Kika, dopo aver legato la consenziente sorella per rubare qualcosa e nascondersi, violenta Kika mentre un individuo con la telecamera riprende la scena ed avverte i poliziotti amici di Andrea. Paul riesce a fuggire e ruba la moto alla sopraggiunta giornalista, che tenta invano di intervistare Kika. L'individuo "osservatore" non è che Ramòn, e Kika, saputolo, se ne va di casa, seguita da Juana, che le svela la verità sul fratello. Mentre la visione di un film suggerisce a Ramòn che il patrigno abbia assassinato la madre, Andrea scopre nel filmato dell'incontro di costui con Susana, che l'uomo l'ha uccisa. Infatti l'ha trasportata a Youkali, dove il figliastro lo affronta, avendo scoperto nei diari della madre la prova del delitto, ma lo choc di vedere il cadavere di Susana gli procura un collasso. Andrea giunge decisa a sfruttare i delitti di Nicolas per un servizio esclusivo, disposta a lasciarlo scappare prima di trasmetterlo in televisione. Ma l'uomo tenta di ucciderla con un attaccapanni: lei gli spara ad una gamba, tenta di farlo parlare, ma lui l'attacca ancora e viene ferito a morte, non senza però averla eliminata. Kika, ricevuto in testamento l'ultimo libro dello scrittore che spira tra le sue braccia si allontana sconvolta in automobile. Si consola però con un giovane da poco incontrato che l'accompagna ad una festa di nozze in campagna.

Trailer in spagnolo:


Guarda il film:



Rosatigre

Tonino De Bernardi, (forse) unico regista underground italiano ha dichiarato: "È un film sugli opposti e sulle scelte divaricanti. Oppone il maschile e il femminile che sta in ognuno di noi e racconta la storia di chi, maschio per nascita, si trova di fronte al bivio interno più estremo tra il dovere-volere essere uomo o donna". E' la storia di Antonello, un ragazzo napoletano che a Torino si prostituisce, vestito da donna, col nome d'arte Rosatigre. Un suo amico del cuore, Sasà, cerca di riportarlo a Napoli dove la storia si svolge nei giorni tra Natale e l'Epifania, quando lo ha raggiunto anche Wanda, una collega di lavoro. Lei incontra un amore, l'Americano, mentre lui porta a termine il tormentato rapporto con Sasà e decide di riprendere la sua vita a Torino. Presentato al festival di Venezia non ha riscosso grandi consensi.




Trailer non ufficiale:


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La legge del desiderio

Un gioco di domino di amore inappagato. Un regista gay ama qualcuno che non lo ricambia. Questo uomo è assassinato da un altro uomo innamorato del regista. Come in tutti i film di Almodovar in questa commedia-tragedia c'è molto di più di quello che appare in superfice, forse troppo. Incluso la sequenza iniziale con un bellissimo giovane che si masturba. Abbandonate le provocazioni dei film precedenti, il regista costruisce un melodramma sul desiderio e la passione che però tradisce le regole del genere: romantico e tenero malgrado la scabrosità del tema, sfiora in più di una scena l'umor nero scivolando verso toni corrosivi e grotteschi. Grande Carmen Maura, che nella parte dell'attrice Tina, si esibisce in una singolare versione del monologo "La voce umana" di Jean Cocteau. Nel ruolo dell'avvocato, Augustin Almodovar, produttore e fratello del regista.




Trailer non ufficiale:


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Laurence anyways

Laurence è un insegnante trentacinquenne con una grande passione per la poesia e la letteratura. Da due anni convive con Fred, una ragazza spontanea e gioiosa che lavora come assistente alla regia su importanti set cinematografici. Siamo in Canada, è il 1989 e l'esistenza felice della coppia viene travolta dalla scioccante rivelazione di Laurence: "voglio essere una donna, per più di trentanni ho mentito a me stesso e mi sono travestito da uomo, ma ora non posso più continuare così". Fred ovviamente non sa come rispondere ad una tale rivelazione; perdendo un uomo, la figura che le dava forza e confidenza, come può il loro amore, la loro relazione sopravvivere? ... In dieci anni i due protagonisti si cercano e continuano ad amarsi, spesso da lontano, perché la storia raccontata da Dolan non è tanto una riflessione sociale o personale, ma una vera e propria grande storia d'amore, che va oltre le apparenze, le regole, il sesso, ma nonostante tutto questo è un amore impossibile, in maniera non diversa poi da quelli rappresentati dai due precedenti lavori del regista. La differenza semmai è nell'universalità di questa storia contrapposta invece allo sfogo intimo, rabbioso ed adolescianziale dell'ottima opera di debutto; Dolan sembra aver raggiunto con questo Laurence Anyways una maggiore consapevolezza non solo dei propri mezzi ma anche delle infinite possibilità offerte dal suo talento e da questa sua vocazione filmica. E parte integrante di questa maturazione è anche la scelta/necessità di rimanere per una volta solo dietro la macchina da presa, affidarsi completamente ad altri attori, e il risultato sono due performance di grande impatto da parte di Melvil Poupaud e Suzanne Clément, con quest'ultima in particolare a brillare con un personaggio con cui è facile empatizzare e davvero difficile da dimenticare.

Trailer in francese:


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Wild side

Il film ha vinto il Teddy Bear al festival di Berlino 2004 come miglior film a tematica glbt per "la bellezza e onestà senza compromessi della sua storia e per il tenero ritratto dei suoi personaggi". La storia parla di tre personaggi dall'equilibrio instabile: Sylvie, una transessuale, Mikhaïl, un immigrato russo, disertore della guerra in Cecenia e Jamel, un giovane magrebino che si prostituisce. I tre si incontrano e grazie all'amore reciproco, trovano un cammino di vita possibile. Nella seconda parte del film, i tre personaggi escono dalla tumultuosa vita parigina per andare a trovare la madre di Sylvie che ha una malattia incurabile. Si ritrovano così in una fattoria nel nord della Francia, in pieno inverno, per accompagnarla nei suoi ultimi giorni.







Trailer in inglese:


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La mia vita in rosa - Ma vie en rose

Bella sorpresa questo film che purtroppo è passato inosservato pur avendo tutte le caratterisctiche per piacere ad un grande pubblico. Il film racconta le disavventure che possono capitare ad un bambino consapevole che il suo genere esteriore non corrisponde a quello interiore e mette in risalto il panico procuratogli dal fatto che il mondo che lo circonda lo vorrebbe diverso da ciò che lui è. Il regista ci presenta tutta la storia con gli occhi del bambino, compreso il giudizio e la percezione che il bimbo ha del mondo degli adulti. Divertente e commovente. Da recuperare.






Trailer in francese:


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Hedwig - La Diva con qualcosa in più

Prendete i migliori musical rock che vi vengono in mente, uniteli al ricco filone di cinema gay e trans dell'ultimo decennio e aggiungete al tutto il Muro di Berlino, i cartoons d'avanguardia, il Simposio di Platone e le sue teorie sulla nascita dell'amore. Bene, ora iniziate ad avere una pallida idea di 'Hedwig', il sorprendente film di e con John Cameron Mitchell che ha accumulato premi nei festival americani ed europei. Conquistando quasi sempre - cosa rara - il riconoscimento del pubblico oltre a quello della giuria.







Trailer in inglese:


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Come mi vuoi

Un agente di polizia si trova davanti, durante una retata, un suo ex compagno di scuola. Scopre così che è diventato un travestito dedito alla prostituzione, ma intanto tra loro due è scoccata la scintilla .. L'ambiente trans è assolutamente stereotipato, sembra tutto voluto apposta per shoccare lo spettatore. Il critico Mereghetti si chiede come mai Lo Verso accetti questi ruoli !! - Il regista Carmine Amoroso, riferendosi a quest'opera, denuncia una grave censura di mercato (del film non esiste copia) e ricorda come questo film sia"probabilmente uno dei rari (forse l'unico) film italiano a tematica TRANSGENDER - in cui faccio esordire non solo la coppia Bellucci Cassel ma la nostra amata, poi divenuta parlamentare, Vladimir Luxuria"






Scena tratta dal film:


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La Persona de Leo N.

 “Avevo dodici anni, e seguivo già questo istinto, solo che avevo paura potesse far soffrire qualcuno…”. La persona De Leo N., come è nominata nelle perizie psichiatriche che analizzano la sua transizione da Nicola a Nicole, oggi è quarantenne e finalmente lotta nel tentativo di realizzare quell’istinto. Nulla è più intimo e più sociale della propria identità sessuale. “Non pensavo potesse essere così difficile. Pensavo bastasse una decisione. La decisione c’è stata…” e il documentario ne racconta le conseguenze lungo quattro anni. Nicole vive sospesa nell’atmosfera surreale del carnevale di Venezia, dove lavora proprio in un negozio di maschere e costumi. E’ impegnata come attrice in uno spettacolo dai continui travestimenti. Si prostituisce in strada per finanziare i suoi trattamenti cosmetici. Sono palcoscenici della sua memoria che la guidano secondo le procedure previste dalla legge al tanto atteso intervento chirurgico di rettificazione degli attributi sessuali e dell’identità sessuale anagrafica. Un percorso lungo e doloroso, soprattutto sotto il profilo psicologico. Vissuto nella solitudine esasperata dalla continua ricerca della madre, che non la vuole vedere perché non accetta che suo figlio possa diventare presto sua figlia. Una storia personale. Non è un’inchiesta giornalistica, e nemmeno un reportage di costume che indaga il fenomeno, così intimo e quindi individuale. Piuttosto è il racconto emotivo di una vicenda vissuta in prima persona, che nella sua dimensione paradossale ed emblematica, agisce come una lente di ingrandimento dei bisogni, delle paure e delle speranze di ogni essere umano impegnato con grande sacrificio e coraggio nella realizzazione della propria identità.

Trailer:


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Kinky boots - Decisamente diversi

Sperando di ripetere il successo del 2003 di Calendar Girls (più di 30 milioni di euro, al box office), i produttori Nick Barton e Suzanne Mackie di Harbour Pictures hanno messo su un altro progetto, la commedia Kinky Boots diretta dal veterano della televisione John Jarrold. Ispirato da una storia vera, il film vede Charlies Price (Joel Edgerton) ereditare da suo padre una fabbrica di scarpe. Si associa con la cabarettista Lola (Chiwetel Ejiofor vista in Dirty Pretty Things) e per tentare di salvare la compagnia in deficit, si specializza nella produzione di stivali particolari per drag queens, sviluppando un nuovo mercato di nicchia.





Trailer in inglese:


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Tacchi a spillo

Becky (Paredes), diva della canzone, torna a Madrid, dopo anni di successo in Messico, e rivede la figlia Rebecca (Abril) annunciatrice di un telegiornale. Quando suo marito, ex amante di Becky, è assassinato, un giudice (Bosé) dalla doppia vita indaga, senza credere alla confessione che Rebecca fa in diretta TV. In questo falso melodramma dai personaggi eccentrici Almodóvar combina sapientemente la leggerezza ironica del tocco e la gravità dolorosa dei tempi tenendo lo spettatore sulla corda. Musiche del giapponese Ryuichi Sakamoto.





Trailer:


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A Soap

Charlotte, 32 anni, è proprietaria di una clinica di bellezza. Un giorno decide di abbandonare il proprio compagno Kristian e di andare a vivere in un appartamento che conserverà l'aspetto della provvisorietà. Al piano di sotto abita un giovane transessuale che la donna conoscerà comprendendone i problemi. Film danese 'classico' potremmo definire questo En Soap che riproduce volutamente lo stile di una soap opera per scavare nelle vite di due personaggi incerti sul loro futuro che tali restano sino allo scorrere dei titoli di coda. Girato in modo claustrofobico (l'unico 'sguardo' dall'esterno dedicato ad alberi costantemente e retoricamente in fiore) il film poggia il suo interesse sulla prestazione dei due protagonisti e sulla capacità di raccontare la sofferenza di una mente che vive in un corpo che non le appartiene. Con delicatezza (in particolare per quanto riguarda i rapporti di Ulrik/Veronica con la madre) e senza retorica trans.

Stonewall

Ricostruzione degli eventi di Stonewall, il bar gay newyorchese teatro della famosa ribellione del 28 giugno 1969 contro la polizia, simbolo delle rivendicazioni dell’attivismo omosessuale, attraverso le vicende personali di La Miranda, travestito romantico, Matty Dean, provinciale in fuga verso New York e Ethan, giornalista e attivista ‘borghese’. Bel tentativo antidocumentaristico di analizzare un momento chiave del movimento gay, in cui si materializzavano le contraddizioni intrinseche delle varie anime dell’attivismo omosessuale (il travestitismo, l’upper gay class, la questione della privacy e la battaglia per i diritti civili in giacca e cravatta) attraverso tre personaggi fortemente simbolici ben recitati. Restano impressi: la storia d’amore tra il bellissimo Matty Dean e l’adorabile La Miranda, angelo nero dal cuore d’oro, le imposizioni della polizia sulle spiagge gay dell’epoca (coprirsi il costume con l’asciugamano, non abbracciarsi alle feste), la ribellione dei travestiti ritmata dai colpi di tacco. Il regista, morto di Aids prima che il film fosse ultimato, ci ricorda che il giorno della ribellione coincise, e non a caso, con i funerali di Judy Garland, diva adoratissima dai gay.