Appreso di essere malato di Aids, un giovane professionista (Quinn) è costretto a rivelare ai genitori (Rowlands e Gazzara) la propria omosessualità: il padre lo prende a ceffoni, la madre cerca di capire. É il primo TV movie sull'argomento ma risulta molto ben strutturato, equilibrato, non ricattatorio, forse solo un poco zuccheroso. Stupendi gli interpreti. Ebbe il compito, non facile, di andare contro il panico e l'omofobia riaccesa dall'epidemia, riuscendoci egregiamente. Tra le attrici un mito per i gay americani: Sylvia Sidney.
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