Torino, oggi. Roberto (Pierfrancesco Favino) è un uomo non ancora quarantenne che vive due storie d’amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Con Sara (Ksenia Rappoport), vicedirettrice di un albergo del centro, e con Alba (Monica Bellucci), che si occupa di allestimenti in una galleria d’arte contemporanea. Il gioco dell’amore lo porta a ricoprire nelle due storie ruoli opposti, a sperimentare sia la dolcezza sia la crudeltà dell’amore, e sopra ogni altra cosa la forza prepotente di un sentimento a cui nessuno riesce a resistere. Roberto cerca risposte nelle vite e nelle esperienze degli altri, nelle parole di suo fratello (Michele Alaique), nelle vicende della dottoressa con cui lavora (Marisa Paredes, musa di Almodovar), nei racconti dei suoi genitori (Piera degli Esposti, Arnaldo Ninchi). Ma la verità sull’amore, se davvero esiste, è lì, negli occhi delle sue due donne che lo guardano, nelle parole che si ripetono, nei momenti d’amore, negli inevitabili addii. La risposta che Roberto cerca è nel rischio della vita, nell’imprevedibilità degli eventi, nel sapere che tutto può finire, senza per questo rinunciare ad amare. (Medusa) Il fratello del protagonista, Carlo, è gay, fa il coming out in famiglia, che viene accolto molto bene, e ha un compagno, Yuri.
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