Un bellissimo film intimista e profondo della regista di "Humpday", film dove metteva in evidenza le ambiguità sessuali di due maschi, mentre in questo esplora maggiormente l'animo femminile, avvalendosi di due ottime attrici, Emily Blunt e Rosemary DeWitt, due sorelle che utilizzano la presenza di un uomo, interpretato da Mark Duplass, per mettere a nudo i loro sentimenti. Il film, come dichiarato dalla stessa regista, utilizza per tre quarti dialoghi improvvisati sulla scena dai tre interpreti, che, con grande abilità registica, compongono un quadro famigliare spontaneo e naturale, intenso e coinvolgente sebbene nel film ci sia pochissima azione. La storia inizia ad una cerimonia per ricordare l'improvvisa morte, avvenuta un anno prima, del fratello di Jack (Mark Duplass) e fidanzato di Iris (Emily Blunt). Iris che trova Jack ancora molto scosso (e disoccupato) lo invita a passare un paio di settimane in una baita (senza tv e telefono) che possiede sull'isola di San Juan davanti a Seattle. Un po' a sorpresa arriva nella casa anche la sorella di Iris, Hannah (Rosemary DeWitt), distrutta psicologicamente per la rottura di una relazione lesbica durata sette anni. Ma la sorpresa che metterà in crisi tutti sarà, colpa del solito alcool, una notte di sesso tra la lesbica Hannah e l'affranto Jack. Inizia così il dramma interiore di un particolare triangolo che rappresenta il fulcro di un magico film, assolutamente da vedere.
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