Il film ci racconta la breve vita dello scienziato britannico matematico Alan Turing. Durante la seconda guerra mondiale Turing svelò il codice tedesco enigma che permise il controllo americano dell'atlantico. Tempo prima, nel 1930, aveva definito il concetto di macchina universale alla base della rivoluzione informatica. Nel 1945 è stato un pioniere nella progettazione del calcolatore elettronico. Il suo vero obiettivo era la comprensione scientifica della mente, esemplificato nel "test di Turing", che doveva tradursi un una macchina intelligente. Scienziato all'avanguardia nell'innovazione tecnologica, Turing era anche omosessuale, un uomo gay sincero ed onesto, desideroso solo di poter vivere per quello che era. Quando nel 1952 rivelò pubblicamente la sua omosessualità fu arrestato e costretto, per evitare il carcere, alla castrazione chimica. Un trattamento umiliante ed insopportabile che probabilmente lo portò al suicidio nel 1954, mediante una mela avvelenata avvelenata con cianuro di potassio (che, secondo alcuni sarebbe l'origine del logo della Apple). Solo nel 2009, il governo inglese chiederà pubblicamente scusa per avere gestito questa terribile storia di persecuzione e discriminazione. Durante la produzione del film sono state fatte delle critiche per la scarsa rappresentazione dell'omosessualità di Turing, mentre sarebbe stato dato un rilievo esagerato alla figura dell'amica Joan Clarke (interpretata da Keira Knightley), sua fidanzata per un breve periodo. La realizzazione del film, il cui titolo è derivato dal nome del test che Turing descrive nel suo saggio "Computing Machinery and Intelligence" dove cerca di rispondere alla domanda se le macchine possano riuscire a pensare, è stata alquanto tormentata. In un primo tempo il protagonista doveva essere Leonardo Di Caprio. La Warner aveva prima scelto i registi Ron Howard e poi David Yates, entrambi declinatisi, la scelta è caduta sul regista norvegese Morten Tyldum, qui al suo primo lungometraggio in lingua inglese.
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