Mary (Sigourney Weaver) è una devota cristiana che alleva i figli secondo gli insegnamenti della Chiesa Presbiterana. Quando il figlio Bobby (Ryan Kelley) confida al fratello maggiore di essere gay, e il segreto arriva alle orecchie della madre, l'intera famiglia entra in subbuglio. Mentre i fratelli e il padre di Bobby in breve tempo si adattano alla cosa, Mary crede invece che Dio possa guarirlo da quello che lei considera un grave peccato, e convince Bobby a pregare con insistenza e a cercare conforto nelle attività della chiesa, sicura che potranno cambiarlo. Bobby, disperato per la mancata approvazione materna, fa tutto quello che la madre gli chiede, ma l'aperta condanna dell'omosessualità da parte della chiesa e dei fedeli fanno crescere in lui una profonda depressione e un senso di isolamento ai quali si aggiunge un senso di colpa per il dolore che arreca alla madre. La sua angoscia, in piena depressione, lo porta al punto da avere ribrezzo di se stesso, dandosi tutta la colpa per non essere il figlio "perfetto", e conducendolo al suicidio. Davanti a questa tragedia Mary inizia a porsi domande sulla fede, interrogando il pastore sul perché di questa tremenda perdita, senza ricevere risposte convincenti. Inizia così un lungo percorso che la porterà fin dentro la comunità gay, dove troverà un inaspettato aiuto.
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