Questo film che racconta qualche anno della vita di Truman Capote, innovativo scrittore (gay) americano, rimarrà nella storia del cinema per la grande interpretazione di Philip Seymour Hoffman che ha saputo dare al personaggio una incredibile verosimiglianza (perfino nei modi effeminati suoi tipici). Il film vuole spiegarci come Capote riuscì a trasporre nei suoi libri le sue indagini particolari su reali fatti di cronaca dei quali andava a conoscere personalmente gli indagati. La storia d'amore (mai consumato) con un assassino (Perry Smith, che è anche un suo alter ego) è rivelata dal film attraverso gli sguardi e le promesse (poi tradite da Capote) che si sussegguono durante le fasi di un drammatico processo. Il film non parla espressamente di omosessualità che però è sottintesa in diverse inquadrature del protagonista e dei fatti raccontati.
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