Martin trova infinite scuse per entrare nella vita privata del suo insegnate di nuoto Sebastian, fino a riuscire a passare una notte nel suo appartamento. Ma quando si fanno evidenti le intenzioni di Martin, l'insegnate si trova già compromesso. Ci vorrà un tragico incidente perchè Sebastian si renda consapevole dei suoi sentimenti verso Martin. Il regista Marco Berger, del quale abbiamo apprezzato l'originale "Plan B", ci mostra l'ambiguità delle relazioni tra studente e insegnante. Con uno stile ellittico e provocatorio, con immagini fredde e sottilmente composte, il film ci trasmette molto bene l'indefinibile natura del desiderio. La storia è raccontata soprattutto con gli sguardi dei protagonisti. Gli sguardi fissi e determinati di Martin sono contraddetti dal suo timido e difensivo linguaggio del corpo, che tuttavia non vuole nascondere il fatto che sta cercando di rompere un tabù ed esplorare nuovi territori. Sebastian è evasivo, preoccupato; è chiaro che non vuole rendersi consapevole del gioco che sta giocando. Le prime scene del film girate nella piscina manifestano chiaramente il voyeurismo di Martin, il suo piacere nell'oltrepassare i limiti. Si guarda nello specchio ripetutamente, autocompiacendosi. Il film diventa quasi un thriller, aiutato da un'abile colonna sonora che enfatizza deliberatamente i rumori e limita la musica.
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