In un campo di concentramento giapponese a Giava, nel 1942, Il comandante (Ryuichi Sakamoto), frustrato per non essere al fronte a morire per l'imperatore, non riesce a combattere il fascino che esercita su di lui un ufficiale inglese (David Bowie). Dalla scena iniziale di una guardia che è forzata a suicidarsi per avere stuprato un prigioniero entriamo nel clima torbido e ambiguo di tutto il film che supera comunque la chiave di lettura omosessuale: il desiderio non vive attraverso due uomini ma attraverso due culture e due tradizioni. Il film diventa un'intensa ed emozionante riflessione sull'irrazinalità della guerra e delle passioni, sulla ferocia e l'insensatezza della giustizia. Da antologia la scena del bacio tra i due protagonisti. Favolosa la colonna sonora di Bowie.
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