Primo Episodio - I figli della terra: Giorno 1
Secondo Episodio - I figli della terra: Giorno 2
Terzo Episodio - I figli della terra: Giorno 3
Quarto Episodio - I figli della terra: Giorno 4
Quinto Episodio - I figli della terra: Giorno 5

Un potente vaccino contro ogni omofobia è Fusion Man, un super eroe gay che salva un ragazzino omosessuale dal suicidio. Realista quanto un fumetto e divertente quanto basta a far sorridere, questo film non denuncia l'omofobia ma la combatte nel profondo, ironizzando su forza e debolezza, superiorità e inferiorità degli esseri umani.
Post coitum, anima(l) triste. Avevamo lasciato Joe alla fine di Nymphomaniac ? Vol 1 dopo l'ennesimo amplesso selvaggio - non vi diciamo con chi - e la ritroviamo all'inizio del seguito incinta di suo figlio Michel e insensibile al piacere sessuale, si direbbe per overdose fornicatoria. Anche qui un'avvertenza spiega che Lars Von Trier ha accettato i tagli imposti dalla produzione ma non ha contribuito minimamente al montaggio. Nel secondo, livido volume, costituito da tre capitoli e un sottoparagrafo a sorpresa dal titolo 'Gli uomini pericolosi', si affrontano le responsabilit? di Joe come madre - l'attrice non ? pi? Stacy Martin ma Charlotte Gainsbourg che continua a narrare al professor Seligman le sue (dis)avventure erotiche, Jer?me ? prima Shia Laboeuf e poi il magnetico Michael Pas - ma soprattutto la sua ossessiva ricerca del piacere mentre il corpo sembra aver perso ogni capacit? reattiva. Rispetto alla prima, pi? ironica e leggera, la seconda parte ? una cupa, decolorata, fosca discesa negli abissi emotivi della parafilia tassonomica: sadomasochismo ritualistico presso un giovane master esperto in bondage (scena bella e ipnotica con un Jamie Bell raggelante); fisting animalesco (scopriamo la tecnica penetrativa dell'Anatra Silenziosa); arditi terzetti con mandinghi loquaci; pissing fumante e via dicendo. ? un peccato che in questo calderone dal fascino oscuro ma onestamente un po' delirante ci finisca anche la passione lesbica di Joe che, ormai incapace di soddisfare la sua sfrenata ricerca edonistica con i maschi, s'innamora di una giovane giocatrice di basket detta "P" (una diafana Mia Goth) che mette sotto la sua ala in realt? con uno scopo inizialmente malvagio - Joe si ? legata alla criminalit? organizzata - ma che diventa una specie di amorevole figlia/amante a cui Joe cerca di trasmettere la passione per la botanica che era di suo padre. Il problema ? che mescolando il tutto attraverso uno stile originale che Von Trier ha definito "digressionista" con divagazioni che si intersecano tra di loro, lo spettatore ? indotto a mettere tutto sullo stesso piano, cosicch? l'amore saffico sembra una sorta di perversione pulsionale pi? che una condivisione di affetti. Si sospetta cos? una sorta di "impotenza etica" del regista-demiurgo che semplifica il tutto in un giochino matematico-combinatorio in cui i vari personaggi non sono altro che delle pedine che il regista manovra a suo piacimento. Non c'? un unico personaggio positivo, non c'? alcuno sguardo di speranza o commiserazione, non c'? empatia emotiva ma solo provocazione intellettuale a volte un po' sterile e il nichilismo misantropo alla fine spiazza via tutto, persino lo sguardo morboso dello spettatore voyeur. La visione sadiana del "puro e semplice libertinaggio non criminale" del marchese parigino si sposta quindi verso un indifferenziato sadismo. Pi? interessante ? la parte che riguarda la religione, con le riflessioni di Seligman sulla contrapposizione tra Chiesa dell'Est e dell'Ovest, ossia piacere versus senso di colpa, in pratica il conflitto interiore che dilania Joe e le impedisce di vincere la sua dipendenza sessuale.
Ma gli opposti si respingono o si attraggono? Da una parte Boris (Nico Link), un ragazzino intellettuale, occhialuto, timido, introverso, che non sa ballare e sembra sempre un pesce fuor d'acqua. E dall'altra Till (Tobias Schenke), il bellissimo coetaneo estroverso e promiscuo, che, conscio del proprio fascino e del proprio potenziale erotico, come un ape saltella da un fiore all'altro.
Si vedono per fare "colazione". In tedesco Frühstück, letteralmente "pezzo del mattino", che é quindi anche un gioco di parole. Il cortometraggio é di Alexander Pfeuffer.
Faking it parla delle vite di Amy (interpretata da Rita Volk) e Karma (Katie Stevens), due migliori amiche che per errore vengono scambiate per una coppia lesbica, da Shane (Michael Willett), un ragazzo gay. Le due ragazze quindi decidono di portare avanti la falsa storia della loro omosessualità, quando scoprono che in quel modo possono diventare le ragazze più popolari della scuola.
Guillermo (Israel Rodríguez) é un adolescente di 16 anni che sa perfettamente che è gay. A questa etá, nella quale appaiono i primi desideri sessuali, Guillermo ha scoperto un modo di saziare i suoi ormoni: rimorchiare in un centro commerciale. Bastano un paio di sguardi furtivi, pieni di desiderio, e si va ai bagni, dove ci si chiude. Ma le guardie del centro commerciale si accorgono del movimento e lo scoprono. I suoi genitori lo portano allo psicologo per “curarlo”, ma lo psicologo lo difende dicendo che sono i genitori che hanno bisogno di cure per accettarlo. Un giorno, Guillermo nel centro commerciale conosce Asiér (Pablo Puyol), un ragazzo maggiorenne...
Il film non è tanto un giallo, nel senso che bisogna scoprire chi farà cosa, quanto l'ansioso racconto di alcuni adolescenti, uno dei quali arriverà a tagliarsi i polsi nell'ora del titolo del film. Durante un'apparente ordinaria giornata di scuola, apprendiamo che ogni protagonista, dalla bella della classe all'attraente atleta, nasconde un segreto che potrebbe portarlo a commettere il suicidio. Fra loro c'è Sean, un gay dichiarato (molto carino) e reietto che soffre una quotidiana tortura omofobica dai bulli della scuola. Segretamente ha una storia con un compagno di scuola gay velato. Opera prima del regista 22enne M.K.Talluri, il film prende molto dallo stile di Gus Van Sant in Elephant (ringraziato nei titoli di coda), comprese le ripetizioni da differenti visuali dei comportamenti dei protagonisti, come di un cacciatore che studia la sua preda, e l'uso espressionistico del suono. Il regista ha detto di essersi ispirato ad una storia vera che riempì le cronache con molti interventi che dubitavano si trattasse di suicidio. Il film, con apparente noncuranza, cattura la fragilità dell'adolescenza, con le sue difficili problematiche e le sottese ansie (pressioni dei superiori, aspettative famigliari, bullismo, primi amori, ecc.) che alle volte portano a tragiche conseguenze.
In un campeggio estivo si gioca a pegno o verità, Matthew y Maxim devono baciarsi ... Cortometraggio tratto dalla collezione "5 film contro l'omofobia", finanziata dal Ministero della Salute e dello Sport francese e proiettata in tutte le istituzioni pubbliche di quella nazione, dalle scuole alle biblioteche.
Ogni famiglia ha il suo mobile dove mettere le foto piú significative: foto degli avi, foto di momenti importanti, foto di matrimoni...
Cortometraggio finalista al premio freerecording e finalista alla prima edizione del Festival Iberoamericano di cortometraggi di ABC per questo regista italiano.
Serie basata sulle vicende di una famiglia con padre industriale della provincia americana che, alla morte del padre, deve rimboccarsi le maniche per evitare il fallimento dell'azienda. Il tema in parte nuovo della serie è l'antagonismo politico (repubblicani e democratici) che divide alcuni membri della famiglia, comunque tutti uniti nei momenti di difficoltà. Altri temi sono i conflitti generazionali, e le diverse problematiche individuali, tra le quali quelle di uno dei fratelli, Kevin (Matthew Rhys), gay, alla disperata ricerca dell'anima gemella. La serie ricorda un po' la saga di Six Feet Under (una delle attrici, Rachel Griffiths, è presente in entrambi le serie), ed è senz'altro di ottimo livello. Negli USA, la prima stagione ha realizzato una media di 12-14 milioni di spettatori, portando il network ABC (che trasmette anche Desperate Housewives, Lost e Grey's Anatomy) in testa alle classifiche degli ascolti. La serie ha vinto il premio GLAAD 2007.
Mentre arriva l'imbrunire in una zona boschiva e paludosa scozzese, due ragazzi si incontrano per di un rituale notturno. Tra una introspezione psicologica dei personaggi e un pizzico di "storia romantica", questo corto plasma l'intensità di un amore proibito tra adolescenti. “Davy & Stu” è un corto basato nell'opera di successo di Anton Dudley, e diretto da Soman Chainani.
Un giovane studente sordomuto fa sega a scuola e la sua intenzione è di andare al cinema. Però per strada conosce un uomo e cambierà idea. Tra messaggi scritti e giochi, scopriranno ciò che non si immaginavano ...
In questo corto vengono analizzati due aspetti interessanti: l'essere gay e sordomuto e la relazione tra un ragazzo giovane ed un uomo maturo.
Vincitore del progetto nazionale per cortometraggi.
Il 1997 è l’anno in cui Ellen DeGeneres fa coming out, e John è un ragazzo che aspira a diventare poliziotto. Lui vuole confessare al suo vicino di casa, il signor Carter, di essere segretamente innamorato di lui. Ma il signore 65enne eterosessuale detective sta per cambiare casa per sempre, stanco di una vita piena di lavoro…
É una storia dolcissima e delicatissima di amicizia tra un ragazzo e una ragazza adolescenti; la ragazza scopre l'omosessualitá del suo migliore amico e, invece di condannarlo o allontanarsi, l'aiuta ad incontrare un ragazzo... Lei é l'amica che tutti avremmo voluto avere nell'adolescenza.
La più subdola e pericolosa forma di omofobia è quella che spesso rivolgiamo contro noi stessi. La paura di essere gay coglie quasi tutti gli adolescenti omosessuali, soprattutto se nutrita dal maschilismo di un ambiente sportivo. Un bacio, un corpo nello spogliatoio, e poi la dimostrazione che si è sempre in tempo a rimediare agli errori. (fonte: Torino GLBT film festival). Cortometraggio tratto dalla collezione "5 film contro l'omofobia", finanziata dal Ministero della Salute e dello Sport francese e proiettata in tutte le istituzioni pubbliche di quella nazione, dalle scuole alle biblioteche.
Questo film è la prima regia (ma anche sceneggiatore e attore) di Peter Paige, personaggio divenuto famoso soprattutto per la parte di Emmett Honeycutt nella serie "Queer as Folk". Paul, il protagonista, è un dolce e premuroso uomo che passa la maggior parte del suo tempo col suo figlioccio Morgan. Co la sua infinita energia e amorevole pazienza cattura la simpatia dei bambini, coi quali ha un comportamento del tutto naturale. Ma quando Morgan e la sua famiglia si trasferiscono in Giappone, Paul entra in una profonda depressione. Solo quando il suo compagno Russel lo sprona a frequentare i bambini del locale parco giochi, sembra ricominciare a vivere. Ma le madri dei bambini non vedono di buon occhio il suo interesse, soprattutto quando scoprono che Paul non è parente di nessun bimbo. Nel frattempo una storia di pedofilia trasmessa in televisione aizza ancora di più le mamme che, capitanate da una combattiva Maggie (Kathy Najimy), conducono una crociata per farlo arrestare e proteggere così i loro figli. Il film vuole essere una testimonianza dell'isteria collettiva, dimostrando come la paura e il sospetto possano spingere la massa a dannose azioni fuori controllo.
Paulo, un giovane pianista che conduce una vita stabile, incontra Ilir, un bassista di origine albanese. Immediatamente, è amore a prima vista, per entrambi. Paulo, dopo aver discusso con la fidanzata, che non comprende e lo caccia via, si trasferisce nel minuscolo appartamento di Ilir. Ilir, abituato ad una vita solitaria, è inizialmente perplesso, ma l'amore è sempre più grande. Iniziano una convivenza quotidiana, superando qualsiasi differenza che potrebbe allontanarli, nutrendosi esclusivamente del grande amore che li unisce. Un giorno, appena dopo che Paulo aveva giurato a Ilir che lo avrebbe amato per tutta la vita, questo sparisce improvvisamente senza fare ritorno. Qualche giorno dopo, Paulo scopre che Ilir è finito in prigione uno stupido scherzo... "Quando si chiede a David Lambert quale è stata l'intenzione alla base di questo film, il regista belga risponde semplicemente di aver voluto fare un remake di 'Les Parapluies de Cherbourg' raccontando il ricongiungimento tra due amanti che hanno vissuto una passione prima che un terribile evento li separasse. La sceneggiatura di Hors les murs passa effettivamente per queste tre fasi — l’amore, l'assenza, il ritrovamento — della vita di Paulo e Ilir, rispettivamente interpretati da Matila Malliarakis e da un astro nascente del cinema nazionale, l'ottimo Guillaume Gouix (Jimmy Rivière, Poupoupidou), il cui carisma splendente permane sullo schermo anche a proiettore spento. Hors les murs è la testimonianza disincantata di una generazione cui è stato promesso che l'amore può cambiare il mondo, ma che spesso si ritrova a rinunciarvi semplicemente perché la vita a due è difficile... Hors les murs prolunga l'emozione e le ferite di un cortometraggio di David Lambert, 'Vivre encore un peu…', apprezzato in diversi festival internazionali nel 2010. Un'opera prima che dimostra un uso molto intelligente della regia, abbellita dalla fotografia densa di Matthieu Poirot-Delpech (Harry, un ami qui vous veut du bien) e soprattutto servita da un montaggio molto serrato che dà un ritmo talvolta freddamente ellittico al film. David Lambert fa affidamento sulla capacità dello spettatore di comprendere le cose più evidenti (quello che succede entro le mura, quello che ribolle negli occhi umidi di Ilir quando finisce questa storia) o almeno essenziali (la musica che all'inizio rappresenta il punto in comune tra i due personaggi) e non indugia su questi istanti per meglio curare le sequenze emotive centrate sull'euforia dell'amore (una bellissima scena di braccio di ferro tra i due amanti), lo strappo (durante le scene in parlatorio) o l'umorismo disinibito di una situazione che coinvolge un oggetto insolito acquistato in un sexy shop, ma che simboleggia tante cose per Paulo (il sesso, l'alienazione, l'impossibilità di andare avanti senza lasciarsi andare)..."
Morgan (Leo Minaya) è un giovane atleta gay di New York che in seguito ad un incidente è rimasto paralizzato, condannato per sempre su una sedia a rotelle. Adesso vorrebbe tornare da essere indipendente, ma scopre sempre più che il suo nuovo mondo è fatto di solitudine e frustrazione. La sua vita cambia completamente quando incontra, sul campo di pallacanestro, Dean Kagen (Jack Kesy), un giovane e premuroso agente immobiliare alla ricerca di se stesso mentre si prende cura della madre ammalata. La loro amicizia, iniziata per l'interesse di entrambi alla pallacanestro, si trasforma pian piano in qualcosa di più. Adesso Morgan può pensare che il fatto di trovarsi su una sedia a rotelle non significa che la sua vita debba essere per forza infelice. La sua nuova storia d'amore non ha nulla da invidiare a chiunque. Dean, contrariamente ai genitori e agli amici di Morgan, appoggia la sua decisione di partecipare ad una competizione su una bici adattata, nella stessa pista dove in una gara aveva perso la capacità di camminare. Ma quando Morgan, per vincere, mette a rischio la sua stessa vita, Dean scappa via disperato. Ora Morgan si trova in un momento cruciale, incerto tra quello che vuole e quello di cui ha bisogno... Bravissima la regia a raccontarci quella che potrebbe essere una normale storia d'amore, partendo da due soggetti molto differenziati, ed inizialmente impacciati, fino a farci dimenticare, come i protagonisti, l'eccezzionalità della situazione. Bravi anche i due attori che ci trasmettono molto bene l'impegno e la chimica che nasce tra i due protagonisti, fino all'esplosione di un intenso sentimento. Morale: nella vita è più importante essere consapevoli di quanto abbiamo ottenuto che continuare a cercare qualcosa di lontano e forse irragiungibile.
Trent'anni fa, Robert Hyde, uno studente di college, il classico sfigato con gli occhiali, viene ucciso dai cinque membri di una confraternita segreta, la Delta. Da allora, il suo spirito vaga nel campus, aspettando l'occasione ideale per una vendetta. Una generazione dopo i figli dei suoi assassini sono anch'essi studenti nel campus - Lo spirito decide di uccidere ogni uno di loro, impossessandosi del corpo di una studentessa, Becky Jekyll, anch'essa una perdente. Lei, con lo spirito in corpo, cambia da brutto anatroccolo a ragazza attraente e viene ammessa nel circolo delle studentesse più belle ed emergenti. Becky non capisce quello che sta succedendo in lei, e teme di diventare pazza quando i suoi nuovi poteri iniziano a causare drammatici incidenti ed i ragazzi della Delta iniziano a morire uno ad uno. Come fare a proteggere il ragazzo che lei ama ? Il film, per il resto molto modesto, è interamente percorso da immagini di bei ragazzi seminudi e l'ambiguità è aumentata dal fatto che una ragazza agisca guidata dallo spirito di un uomo.
Ennesimo, ma con qualche originalità, film sugli adolescenti nelle scuole americane, diretto dal regista di "Amiche cattive" e scritto dall'esordiente George Northy, che riesce a fondere sentimenti veri e stereotipi adolescenziali. Il tema principale del film è la percezione dell'omosessualità nelle scuole americane di oggi, utilizzando come cartina di tornasole il classico rapporto tra i gay e le loro migliori amiche. Tanner (Michael J. Willett) e Brent (Paul Iacono) sono due intimi amici gay velati. Brent, assai effeminato (ricorda un po' il personaggio di Sean Hayes/Jack in "Will & Grace"), ama mettersi in mostra e si sta organizzando per diventare il ragazzo più popolare della scuola. Crede infatti che basterà fare il coming out per diventare super coccolato ed esibito (come accessorio alla moda) dalle ragazze più 'in' della scuola. All'opposto, Tanner preferirebbe arrivare diretto al diploma senza che nessuno lo notasse. Succede invece che a venire dichiarato come l'unico gay della scuola sarà Tanner e non Brent, cosa che li fa diventare subito più nemici che amici, soprattutto quando le tre ragazze più acclamate della scuola, Fawcett (Sasha Pieterse), la regina dei media, Caprice (Xosha Roquemore, apprezzatissima in "Precious" di Lee Daniels), la diva del Drama Club, e 'Shley (Andrea Bowen), la dolce e brava ragazza mormone, iniziano una battaglia per diventare le migliori amiche di Tanner, ed esibirlo al Prom (ballo di fine anno) come il loro Gay Best Friend. Tanner si troverà costretto a scegliere tra una popolarità alle stelle e i suoi più cari amici. Bel cameo di Megan Mullally, la svampita aristocratica Karen Walker di "Will & Grace".