A Londra uno scultore giovane ed egocentrico si divide tra un medico ebreo di mezza età e una trentenne divorziata: un triangolo da cui si libererà partendo per l'America e lasciando i due ex amanti a spartirsi quelle loro domeniche "maledette" e sconsolate. Da una sceneggiatura di Penelope Gilliat, un affresco di vita borghese sensibile e malinconico, tra perbenismo, nevrosi e solitudine, che mette in evidenza quel "romanticismo malinconico e preciso, tutto sfumature, sospensioni e sguardi" che rappresenterà d'ora in poi la qualità migliore di Schlesinger. Memorabile anche per il primo bacio gay sullo schermo. Nella particina del vandalo il giovane Daniel Day-Lewis. Un insuccesso al botteghino che convinse il regista britannico a darsi alle produzioni americane. Premiato col David di Donatello nel 1972 come miglior film straniero.
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