L’operazione era ambiziosa, raccontare l’amore tra un omosessuale, arricchito grazie a traffici poco chiari, e un giovane che scopre contemporaneamente il vero amore e la propria omosessualità illustrando, parallelamente, gli enormi cambiamenti che hanno segnato la storia recente della Cina. . . L’idea di evocare Tien-an-men attraverso l’affannosa ricerca del giovane studente che l’amante più anziano compie per le vie di una città sconvolta dagli scontri, ha un impatto travolgente. Ma non tutti gli episodi “storici” hanno questa potenza emotiva, e i molti traffici illeciti e gli scambi tra mafie di diversi paesi, che comprendiamo aver invaso la Cina, cui più volte assistiamo, lasciano freddi e anche con molte domande in sospeso. Lan Yu in ogni caso palpita, e si lascia apprezzare, per l’affresco melodrammatico che compone. Questo è il vero terreno di Stanley Kwan, dove non tradisce mai le attese dello spettatore.
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