Dello stesso regista del "Matrimonio del mio migliore amico" questo film, nonostante metta molta carne al fuoco, o forse proprio per questo, non convince e ci lascia completamente insoddisfatti. I temi dell'omofobia, della diversità, dell'omosessualità nascosta, dell'amore gay e della famiglia gay, che probabilmente sono quelli che stanno alla base dellla sceneggiatura, non riescono a definirsi con chiarezza e convinzione perché devono coesistere con molti altri temi (la crisi della famiglia e della terza età, la ricerca dell'amore incondizionato, il coraggio di seguire le proprie idee, ecc.). Anche una strana mescolanza di generi (commedia, grottesco, thriller, farsa) ci ha disorientati e non basta a risollevarci la bravura dei protagonisti tra cui spicca Everett (ormai candidato unico alle parti di gay isterico e nevrotico).
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