Una specie di educazione sentimentale alla rovescia che si esprime per motti, aforismi e slogan, a partire proprio da quello del titolo, quell'"L'amore dura tre anni"che smantella di colpo tutte le convinzioni più idealiste e romantiche maturate nei secoli passati nei confronti di questo sentimento. Così almeno la pensa Beigbeder e il suo alter-ego vagamente autobiografico Marc Marronier (Gaspard Proust), spietato critico letterario che, dopo essere stato lasciato dalla moglie al compimento del terzo anno di matrimonio, sviluppa un atteggiamento cinico e disincantato nei confronti dell'amore, al punto da scrivere un pamphlet antiromantico che si tramuta in un incredibile best-seller. Come in ogni commedia sentimentale che si rispetti, giunge però un imprevisto a sconfessare il disilluso teorema dello scrittore. Tale imprevisto risponde al nome - e al corpo - di Alice (Louise Bourgoin), moglie del cugino di Marc, che con il suo temperamento sbarazzino e il carattere sui generis sconvolgerà immancabilmente l'autore, al punto di far crollare come un castello di carte tutti i postulati esposti con lucidità e sarcasmo nel suo libro. E anche gli amici di Marc, l'irriducibile playboy Jean-Georges e l'improbabile coppia composta dall'intellettuale Pierre e dall'ochetta Kathy, dimostreranno a modo loro di riuscire a trovare una sorta di stabilità sentimentale, forse anche in grado di durare oltre i famigerati tre anni di scadenza del rapporto amoroso... (R. Castrogiovanni, Movieplayer.it) In questa commedia un po' troppo costruita possiamo seguire l'evoluzione del più caro amico del protagonista (che non gli lesinava baci e bacetti), Jean-Georges (Joey Starr) che alla fine ritroviamo prima fidanzato e poi sposato con un uomo, con tanto di esuberante cerimonia nuziale gay.
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