Primo Episodio
Secondo Episodio
Terzo Episodio
Quarto Episodio
Quinto Episodio
Sesto Episodio
Settimo Episodio
Ottavo Episodio
Nono Episodio
Decimo Episodio
Undicesimo Episodio
Dodicesimo Episodio
Tredicesimo Episodio
Quattordicesimo Episodio

Terzo film del regista Ang Lee che esplora le problematiche gay. Basato sul libro autobiografico di Elliot Tiber, il personaggio che permise, con una telefonata, l'organizzazione di Woodstock. Siamo nel 1969 e Elliot, un aspirante arredatore d'interni che vive al Greenwich Village, deve rientrare a casa per aiutare i genitori a liberarsi da un'ipoteca che gli sta portando via il loro piccolo motel, "The El Monaco". Con una telefonata metterà a disposizione l'albergo come centro base dell'organizzazione di un evento concerto, ospitato nella fattoria di un amico, Max Yasgur, che avrà una risonanza mondiale. Il film è una commedia divertente e piena di significati, un inno alla tolleranza e all'amore. Il protagonista Elliot è un gay che oltre a risolvere il problema dei genitori, ai quali farà finalmente il coming out, risolverà anche se stesso accettandosi ed entrando nel torrente della vita con gioia e sicurezza, aiutato da un'esperienza generazionale che ha cambiato per sempre la cultura di mezzo mondo.
Protagonista è Bree una transessuale che vive nella periferia di Los Angeles. Fa due lavori e cerca di risparmiare per pagarsi l'ultimo intervento, quello che la renderà definitivamente una donna. Un giorno riceve una telefonata da New York. All'altro capo del filo c'è un giovane delinquente, Toby, alla ricerca del padre mai conosciuto.
Il film è tratto dal romanzo dello scrittore giornalista Steve McVicker che racconta l'incredibile storia vera del detenuto Steven Russell (a tutt'oggi in prigione dove deve scontare 45+99 anni in un carcere di massima sicurezza), un padre di famiglia specializzato in truffe che, innamoratosi del compagno di cella Phillip Morris, dopo che quest'ultimo viene liberato, tenta quattro volte la fuga dal carcere per poterlo raggiungere. Il libro fu scritto con il permesso e la collaborazione di Russell, sollevando un grosso scalpore negli States, cosa che si è ripetuta con la lavorazione del film e soprattutto con la distribuzione, una sconosciuta Consolidated Pictures Group, che è stata trovata con molte difficoltà, ed ha programmato il film negli USA per San Valentino 2010! Speriamo che la programmazione del film al Festival di Cannes 2009 nella Quinzaine smuova le acque per un lancio anticipato.
Nella trama non viene mai esplicitamente detto che Idgy e Ruth sono un po’ più che “grandi amiche”, ossia una bella coppia di lesbiche, come vi dico io ora, tanto che sembra una ridicola censura il fatto di non esplicitare quello che gran parte del film ci fa chiaramente capire. Si percepisce infatti che fin da bambina Idgy è innamorata di Ruth, allora giovane fidanzatina del suo adorato fratello maggiore, che muore in un tragico incidente, schiacciato da un treno. I treni sono altri protagonisti di questo film, ed il Whistle Stop Cafè è proprio il ristoro della stazione del paese, che le due amiche gestiranno tra crisi personali, e violenze razziali contro i neri che loro trattano come “persone”. Nel film scorrono parallele due storie: quella del passato delle due grandi amiche, e quella del presente di Evelyn. Sarà proprio ascoltando l’anziana e misteriosa signora dell’ospizio che Evelyn, da casalinga e mamma a tempo pieno, si trasformerà in Towanda: nome di battaglia per trovare il coraggio di ribellarsi al suo matrimonio e alla banalità quotidiana.
Questa mini serie televisiva in tre puntate è tratta dalla più recente avventura saffica letteraria della scrittrice Sarah Waters, che prosegue il discorso iniziato col suo precedente Tipping the Velvet. La storia è piena di intrighi e desideri che si svolgono nei bassifondi londinesi, dove i destini di due giovani donne molto differenti s'incontrano e provocheranno drammatiche conseguenze. L'esistenza della giovane Sue, appartenente ad una piccola banda di ladri dei quali Madame Sucksby è la matriarca, si complica quando Richard Rivers, detto "il gentleman", la convince ad aiutarlo a guadagnarsi i favori di Maud Lilly, una ricca ereditiera. Così Sue, per raggiungere lo scopo, si fa assumere alle dipendenze di Maud, ma la loro amicizia si trasforma poco a poco in amore . . .
E’ il mio film del cuore, sussurra con un filo d’emozione Sophia Loren giunta a Roma per assistere alla proiezione di gala , e il preferito dei miei figli. Mi è rimasto dentro per sempre perché mi è stato offerto in un momento particolare. Ettore è uno dei più grandi registi italiani, mi ha dato l’opportunità di creare un personaggio diverso da quelli scritti per me da De Sica. Quando un’attrice incontra un regista può essere la sua fortuna o sfortuna: per me incontrarlo è stata una fortuna. Una giornata particolare è stato un film difficile per tutti. Mi sono trovata bene nel personaggio, ma ho passato notti insonni perché per me era una novità rappresentarlo. E' il 6 maggio 1938 e la Roma fascista è accorsa sulle strade per festeggiare Hitler, venuto in visita a Mussolini. In un caseggiato popolare Antonietta, moglie, disfatta da sei maternità e dalla fatica, di una fanatica "camicia nera" e lei stessa fascista convinta - ha un album colmo di foto e "detti" del Duce - incontra, inseguendo un pappagallo fuggito dalla gabbia, un suo coinquilino, Gabriele, ex annunciatore radiofonico cacciato dal servizio con l'accusa di essere un "sovversivo", ma, in realtà, perché è un omosessuale...
"Queer as folk" è la realistica storia di un gruppo di gay, lesbiche e donne emancipate. La serie americana, basata su quella inglese è prodotta da Showtime TV dal 2001, ed è ambientata a Pittsburgh. I personaggi che nella serie inglese sono Stuart, Nathan e Vince, in questa versione americana (a mio parere migliore in molte cose) diventano Brian, Justin e Michael. Gli episodi finora girati sono 83 divisi in 5 stagioni (22+20+14+14+13). Molti, di sicuro, si aspetteranno di vedere quasi esclusivamente sesso. In realtà si scopre che c'è l'amicizia, la famiglia, i sentimenti, tre cose fondamentali... e non solo nel mondo dei gay. Il titolo della serie proviene da un vecchio proverbio dello Yorkshire, che recita grossomodo "There's nothing so queer as folk", ovvero "Non c'è niente di tanto strano quanto la gente". Ovviamente il termine "queer" ("strano") è anche una comune espressione gergale per indicare gli omosessuali, quindi il titolo potrebbe leggersi come "I gay (visti) come persone normali".
Opera prima della sceneggiatrice Ol Parker, il film è una commedia scintillante che racconta come la vita possa venire sconvolta da un giorno all'altro e come non sia per niente semplice prendere la direzione giusta. Heck e Rachel sono una giovane coppia che sta per sposarsi quando un inaspettato incontro, proprio il giorno del matrimonio e giusto in Chiesa, sconvolge la vita di Rachel. Quello che segue è un romantico, divertente e a volte commovente viaggio confidenziale su quanto accade a chi s'innamora veramente e improvvisamente per la prima volta. E cosa succede se la persona che dovrà passare con voi il resto della vostra vita non è il vostro ragazzo ma una perfetta estranea? Questo film vi dimostra come la ricerca del vero amore non sia sempre facile e senza ostacoli.
Annabelle è una nuova studentessa della Cattolica Scuola Superiore, frequentata solamente da ragazze. Il suo comportamento, assai bizzarro, attira subito l'attenzione delle compagne e degli insegnanti: anello al naso, rosario per preghiere buddiste, sigarette e un debole per gli argomenti sessuali alle lezioni di poesia, dove l'insegnante Simone Bradley non riesce a controllarla. Simone tuttavia capisce subito che la vera sfida non è il comportamento di Annabelle ma l'attrazione che sta nascendo tra loro. Quando Annabelle dà libero sfogo alla passione che invece Simone cerca di contenere, quest'ultima deve decidere se lasciarsi prendere da una storia che potrebbe costarle tutto quello che faticosamente ha costruito. Il film vuole essere un rifacimento in chiave moderna del film tedesco del 1931 "Maedchen in Uniform", volendo con questo dimostrare come la stessa problematica sia purtroppo ancora attuale nel 2006. Il film, che ha una fotografia bellissima, notevoli interpreti tra cui il nominato all'Oscar e vincitore del Golden Globe, Kevin McCarthy, esplora la complessità del sentimento amoroso e offre uno sguardo commovente su una storia che è ancora oggi un tabù.
Il film è basato sul romanzo di un giovane autore gay, Scott Heim, che, dice il regista, quando lo lesse nel 1996 lo impressionò moltissimo fino a farlo piangere. La storia riguarda due ragazzi 18enni che furono molestati da un allenatore di baseball quando erano bambini. Uno dei ragazzi accetterà malamente la sua omosessualità, arrivando fino a prostituirsi. L'altro si lascierà condizionare da una strana storia di alieni che l'avrebbero sedotto. La trama del film cerca di condurre i due protagonisti a confrontarsi con la realtà, scoprendo che le cose non andarono come loro credono e arrivando a riappacificarsi con se stessi.
Dopo essere stato scoperto in una situazione imbarazzante e disdicevole (si stava provando un reggiseno davanti allo specchio), per un professore di inglese in una scuola media privata di Princeton, l'aspirante scrittore Louis Ives viene licenziato e decide di andare a New York. Giunto in città, Louis trova alloggio in un minuscolo appartamento già abitato da Henry Harrison, un gentleman un po' bizzarro che di mestiere fa l'accompagnatore per ricche vedove di Manhattan. Contagiato dalla gioia di vivere di Henry e incoraggiato dalle sue efficaci lezioni di vita, Louis riuscirà a sconfiggere la sua timidezza e deciderà di intraprendere un percorso alla scoperta di se stesso ed esplorare la sua confusa identità sessuale. Tuttavia, con il passare del tempo, Louis scoprirà che l'universo di Henry è ben più intenso e complesso di quanto lui voglia far vedere... Un film indeciso, anche un po' noioso, sebbene affronti tematiche interessanti, ma purtroppo senza la necessaria decisione che avrebbe reso tutta la storia più chiara e leggibile per chiunque. Il tema principale è l'indeterminatezza sessuale che ognuno dei tre protagonisti esprime alla propria maniera. Louis Ives (uno stupefacente Paul Dano) è un giovane che non riesce ancora a capire cosa possa soddisfarlo sessualmente. Si sente attratto dalla biancheria intima femminile, ma quando si travestirà completamente ne rimarrà deluso, così come lo deluderanno piccole esperienze sadomaso. La sua ambiguità sessuale sarà il principale motivo per cui viene ospitato da Henry Harrison (un fantastico Kevin Kline), uno pseudo intellettuale maturo che per vivere fa da accompagnatore a vecchie signore benestanti, le quali sono convinte che sia omosessuale. Cosa probabilmente vera visto che il suo migliore amico riesce a curargli gli attacchi di lombaggine solo con un bastone infilato tra le chiappe (ma la cura definitiva risulta quella di un vibratore). Particolare non trascurabile la sua ginnastica da camera, su musica classica, che ci ha ricordato l'indimenticabile ballo di Kline in "In & Out". Anche il suo amico Gershon Gruen (un curioso e divertente John C. Reilly), dotato di una sorprendente voce in falsetto femminile, che cerca di mascherare con una barba che praticamente gli nasconde il viso, deve avere non pochi problemi d'identità. Ma tutto rimane confuso, aleatorio, indeterminato, sebbene l'unica soddisfazione che questi tre ambigui personaggi riescano a trovare nella loro vita sia proprio la loro indistruttibile amicizia, che rivela probabilmente molte più similitudini di quante ne vogliano ammettere.