Basato su una storia vera. Estate 1984. Margaret Thatcher è al potere e il sindacato nazionale dei minatori è in sciopero. Durante il gay pride di Londra, un gruppo di attivisti gay e lesbiche decide di raccogliere fondi per aiutare le famiglie dei minatori impegnati nella protesta. Il sindacato, però, manifesta imbarazzo nel ricevere quei sostegni. Senza lasciarsi scoraggiare, gli attivisti decidono allora di ignorare il sindacato e di raggiungere da soli un villaggio di minatori nel profondo Galles per consegnare di persona la donazione. Prende avvio così una storia che porterà due diverse comunità, all'apparenza differenti, a rendersi conto di lottare per la stessa cosa: l'orgoglio. Il film, in concorso a Cannes 2014 nella Quinzaine des réalisateurs ed in gara per la Queer Palm, è diretto dal regista Matthew Warchus, già vincitore del Tony Award (Matilda: The Musical, God of Carnage, The Norman Conquests), che ha dichiarato: "E' stato un copione al quale non potevo dire di no, mi ha fatto ridere ad alta voce e mi ha deliziato in ogni passaggio, e alla fine mi ha commosso fino alle lacrime. E' una storia forte e stimolante, divertente e commovente insieme, sicuramente onesta. Alla fine si vorrebbero mandare dei pugni nell'aria dall'allegria." La sceneggiatura è di Stephen Beresford, autore che ha debuttato in teatro nel 2012 con un grande successo, "The Last of the Haussmans".
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