Diretto da Kim Jho Kwang-soo. Il regista è sostenitore della principale associazione coreana per i diritti LGBT, ‘Chingusai‘ (Fra amici). Il film viene dopo una serie di 3 corti dedicati a restituire una autentica immagine delle persone gay in Corea: ‘Boy meets boy‘ (2008), ‘Just friends?‘ (2009) e ‘Love 100° C‘ (2010).
Presentato al Busan International Film Festival del 2009. Hyo-Jin è una ostetrica che sogna di adottare un bambino con la suo amante lesbica Seo-Young. Min-soo e Jin Suk sono una coppia di uomini gay. Le due coppie mettono in atto un matrimonio di facciata per nascondere la loro omosessualità. Il film si apre con un matrimonio tradizionale in cui lo sposo Min-soo e la sposa Hyo-jin rappresentano l’immagine della coppia perfetta, in estasi per le nozze e in partenza per la luna di miele. Tuttavia, si capisce presto che il matrimonio è una finzione, che serve solo come mezzo per deviare i sospetti dalla loro vita reale, godendo in più dei benefici di una unione eterosessuale. Cresciuti nella società ancora ad oggi conservatrice e omofobica della Corea del Sud, ritengono tale copertura come unico mezzo per realizzare i loro percorsi di felicità individuale. Vivendo con i rispettivi partners una gran parte della vita quotidiana, le due coppie cercano di nascondere la dualità della loro esistenza a genitori sempre più sospettosi e ad un ambiente sociale che disapprova anche in maniera violenta. Ma le fondamenta di una esistenza costruite sulla finzione iniziano a traballare, e inevitabilmente appaiono crepe nella loro vita costruita con cura.
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