Tratto da un romanzo di Alberto Moravia, il film contrappone l’aspirazione all’ordine del protagonista alla sua inconfessata omosessualità. Nel 1937 il professore Marcello Clerici sposa Giulia. Mentre la donna è spensierata, allegra, senza problemi, lui - nonostante i buoni successi come docente di filosofia - è tormentato da un ricordo: a tredici anni ha ucciso Lino Seminara, un autista che ha tentato di avere con lui dei rapporti omosessuali. Da allora Marcello ha abbandonato la pratica religiosa e si è legato strettamente con l'OVRA, la polizia segreta fascista. Per volontà dei suoi dirigenti di partito, deve compiere il viaggio di nozze a Parigi per introdursi nell'ambiente del professore Quadri, un docente universitario antifascista, per consentire al camerata Manganiello di predisporre l'assassinio di questi. Marcello e Giulia riescono ad entrare nelle grazie di Quadri e di Anna, la moglie di costui, una donna assai bella ma dalle anormali tendenze sentimentali, la quale si attacca morbosamente a Giulia pur non rifiutando la corte fattale dallo stesso Marcello. Una breve vacanza in Savoia di Quadri permette a Manganiello di predisporre un agguato. Al tragico appuntamento, tuttavia, Quadri non giunge solo: c'è anche Anna in macchina e ci sono anche Marcello e Giulia che li hanno seguiti con un'altra auto. Clerici e la moglie assistono così al massacro dei due coniugi parigini. Nel 1943, quando Roma esulta per la caduta del fascismo, Marcello incontra casualmente Lino Seminara, che in effetti non era morto. Sconvolto dall'incontro, Marcello scoppia in una reazione isterica e, denunciando alla folla l'abietto individuo, gli attribuisce tutte le colpe della propria vita.
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