La vita convulsa di Caravaggio ripercorsa dal pittore durante la sua agonia: la sua gioventù miserabile, la protezione del cardinale Del Monte, il legame con il baro Ranuccio Tomasoni e la prostituta Lena. Jarman pone l'accento sul binomio genio-sregolatezza sottolineando le scelte di vita passionale che hanno portato il pittore alla morte. Un film difficile per il grande pubblico e molto figurativo. Il regista underground inglese Jarman proviene dalla pittura e nel rappresentare la vita del Caravaggio utilizza continui riferimenti pittorici. Psicologico e con molte fantasie storiche, si tratta di un film provocatorio nello stile del regista di Sebastian. Non per tutti i palati, ma molto suggestivo. C'è anche qualche riferimento al cinema del maestro Ken Russell, per il quale Jarman studiava le scenografie. Premio al festival di Berlino per la fotografia di Gabriel Beristain.
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