Dopo l’acclamato Basilicata coast to coast (2010), che gli fece guadagnare diversi premi, tra cui il David di Donatello, Rocco Papaleo torna dietro la macchina da presa per concretizzare un’opera seconda tratta dal suo primo romanzo e dedicata al compianto truccatore Francesco Nardi. La storia si svolge in un oscuro paesino del Sud Italia dove il cinquantenne Costantino (Papaleo) torna dopo essersi spretato. Mamma Stella (Giuliana Lojodice) della sua decisione proprio non ne vuole sapere, e anzi pretende che nemmeno il paese ne venga a conoscenza: la comunità è naturalmente di strette vedute, punterebbe il dito e alzerebbe il sopracciglio. Tanto più che i guai non vengono da soli: la sorella di Costantino, Rosa Maria (Claudia Potenza), ha abbandonato suo marito Arturo (Riccardo Scamarcio), un musicista introverso, ed è scappata con l'amante... in Cina. Perlomeno così si dice. La sentenza di mamma Stella è irrevocabile: Costantino se ne deve andare a vivere fuori dal paese, nel vecchio faro a picco sul mare che appartiene alla famiglia, e che andrebbe restaurato per viverci comodamente. L'ex prete dall'animo buono e dagli occhi ingenui ci va, ma non riesce nemmeno per un attimo a restarci in solitudine: sotto lo stesso tetto si presenta prima una ex prostituta dell'Est di nome Magnolia (Barbora Bobulova), poi suo cognato Arturo che non ne può più di sentirsi dare del "cornuto" in paese, successivamente la rediviva Rosa Maria (che ha in serbo un segreto sentimentale imprevisto: ama una donna, la bella Valbona interpretata da Sarah Felberbaum), infine una strana coppia di muratori-restauratori (Giovanni Esposito e Giampiero Schiano) che ha un po' della compagnia circense. Infine - perché certe voci in paese cominciano a girare - persino mamma Stella, che non sopporta le occhiate e i bisbigli della gente. Il faro a picco sul mare si trasforma velocemente in un territorio franco, libero dalle leggi perbeniste di un Meridione arretrato, popolato da una colorita umanità di "outsiders" che, litigio dopo litigio, incomprensione dopo incomprensione, pregiudizio dopo pregiudizio, imparerà ad amarsi vicendevolmente. Perché alla fine siamo tutti esseri umani bisognosi d'amore.
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