'Voci lontane... sempre presenti' è un piccolo grande film da amare, con folgorazioni visive straordinarie, momenti di intensità e rigore filmici magistrali (vedi l'uso del colore), pensati e realizzati sull'onda della commozione ma anche distanziati dallo stile e da un senso comune del pudore che non permette di inserire l'autore nella casella dei romantici spudorati. Davies è regista personalissimo, convinto che un uomo li possa valere tutti, e non ha problemi nel parlare dei suoi problemi, dell'invadenza paterna, dell'amore assoluto per la madre, della violenza della religione. E' cinema in stato di grazia, e quel che più importa è un cinema che ciascuno può indossare e misurare sulla propria coscienza, riuscendo a trovare, attraverso l'eco di un'emozione privata, un brivido che ci riguarda tutti. Che è poi, diciamolo, il lasciapassare della poesia." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 23 Novembre 1988)
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