
Toast, esordio cinematografico di S.J. Clarkson, regista di provata esperienza televisiva sia in UK che in USA, prende spunto da uno dei libri di Slater per raccontarne l'infanzia: i primi contatti col cibo e la cucina vissuti con felice curiosità; la morte della madre ed il difficile rapporto con la nuova governante Mrs Potter, personaggo che poco per volta si è guadagnato spazio e potere in casa Slater, arrivando a sposare il padre vedovo del ragazzo; le prime fugaci esperienze sentimentali e lavorative.
Quelli di Slater sono resoconti di ricordi, memorie che prendono le mosse proprio dal cibo. Un processo che il film della Clarkson simboleggia fin dai titoli di testa, una vivace e simpatica carrellata di prodotti sugli scaffali di un negozio d'alimentari, sulle cui scatole sono indicati i membri del cast, come nomi di prodotti in vendita. Trattandosi di ricordi di quaranta anni prima, lo stesso Slater ammette di aver enfatizzato o ingigantito alcuni dettagli, ma Una cena del biopic Toast (2010) Toast non si prefigge di essere una biografia dettagliata dell'autore, quanto un percorso nei colori, odori e sapori della sua gioventù, quegli elementi che hanno modellato la sua vita ed il suo gusto in quei primi anni.
Un resoconto dal quale sono volutamente tenuti fuori, o comunque smorzati, i momenti più duri e cupi, con l'intento di mettere in piedi un prodotto leggero, che possa anche far sorridere lo spettatore.
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